Capitolo 25

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"Non sapendo quando l'alba arriverà, tengo aperta ogni porta."
- Emily Dickinson.

Dakota Malfoy

L'unica cosa bella del giorno di Natale fu la lettera di Mattheo.

Ormai la sapevo quasi a memoria e avevo anche indossato il bracciale che mi aveva regalato. Era un semplice bracciale con il ciondolo di una pietra azzurra mista al verde.

Era bellissimo.

In questi giorni avevo letto la lettera milioni di volte, e ogni singola volta mi innamoravo di più di lui, delle sue parole che sentivo nella mia testa dettate dalla sua voce.

Non sapevo se buttarmi tra le sue braccia oppure fare l'indifferente e trattarlo di merda. E una parte di me avrebbe voluto farlo, per via di tutte le volte che lo avevo visto con altre ragazze.

Le invidiavo. Loro magari, anche se solo per una notte, erano state con lui, senza il problema di complicare le cose.

Sospirai e mi sdraiai sul letto.

Oggi ci sarebbe stata la riunione con i mangiamorte, e io avrei tanto voluto non farne parte.

Abbassai lo sguardo sul marchio e feci una faccia schifata. Il nero del marchio spiccava sulla carnagione molto chiara.

Avevo appoggiato i vestiti che avrei indossato sul letto e mi venne voglia di dar loro fuoco, ma se solo ci avessi provato, mio padre avrebbe dato fuoco a me.

«Dakota inizia a vestirti» sentì la voce di mia madre al di fuori della porta. Per poco non sbuffai, ma sapevo che non era assolutamente colpa sua.

Con enorme sforzo mi cambiai e poi scesi subito giù. Mio padre aveva già uno sguardo di fuoco e dovetti trattenermi dall'alzare gli occhi al cielo.

Draco si mise accanto a me e mi accarezzò la schiena come per tranquillizzarmi.

Qualche minuto dopo,  arrivò Bellatrix, con sua figlia, che ancora non avevo conosciuto di persona.

«Piacere» allungò la mano verso di me e la strinsi.

«Piacere mio» forzai un sorriso.

Da quello che avevo capito anche lei — oltre a Lorenzo — sarebbe venuta ad Hogwarts.

Non parlammo molto visto che gli altri mangiamorte arrivarono in gruppo. Mancavano solo Mattheo e suo padre.

E nemmeno il tempo di pensarlo che comparirono nella sala. Calò il silenzio, e io mi avvicinai a Draco.

«Sedetevi» disse Voldemort che si mise a capotavola come sempre.

Alla sua sinistra aveva Mattheo, poi Piton e via discorrendo gli altri mangiamorte, mentre alla destra il primo era papà, poi Draco, successivamente io e infine la mamma.

Incrociai lo sguardo di Mattheo parecchie volte. Non sapevo davvero come comportarmi con lui.

Volevo baciarlo, ma volevo odiarlo. E lo odiavo perché era sempre nella mia testa. Costantemente.

Moon |Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora