"Se sapessi scrivere la bellezza dei tuoi occhi. E cantare in nuovi metri tutte le tue grazie, il futuro direbbe: questo poeta mente; mai un volto sulla terra ebbe tratti cosi celesti."
- William Shakespeare.Dakota: 12 anni
Mattheo: 12 anniMattheo Riddle
Oggi era il suo compleanno.
Era il compleanno della mia unica amica oltre a Draco.
Quella bimbetta sapeva come prendermi, le volevo bene. E questo a mio padre non andava bene.
E me lo ripeteva ogni singola volta. Io chiudevo gli occhi e cercavo di visualizzare i suoi occhi nella mente. Solo quelli riuscivano a calmarmi.
Quella mattina il mio risveglio fu orribile.
Mi svegliai per colpa delle botte alla porta.
«Alzati subito, ti voglio giù tra due minuti» disse la voce di mio padre.
Presi un respiro profondo e mi vestì velocemente, non volevo fare il minimo ritardo, la mia schiena non avrebbe retto altre cinghiate da parte sua.
Scesi di corsa le scale e mi fermai davanti a lui con le mani dietro le schiena e il mento alto. Voleva che fossi il suo burattino, e io dovevo lasciarglielo fare.
«Quindici secondi di ritardo»
No ti prego.
Abbassai la testa.
«Alza la testa! I Riddle non abbassano mai la testa» disse stampandomi in faccia le sue dita.
Mi bruciava la guancia, e anche gli occhi. Volevo piangere, ma mi sarei solamente preso altri schiaffi.
«Scusami padre» borbottai.
«Mettiti in ginocchio e dammi le spalle figlio ingrato»
Tremai per le sue parole ma feci come mi venne detto.
Avevo ancora la camicia addosso quando sentì la cinghia sulla mia schiena.
Mi morsi il labbro e chiusi gli occhi. Non avrei potuto urlare, non sarebbe servito a nulla, c'eravamo solo io e lui.
Di solito non contavo quante cinghiate mi dava, ma questa volta si, mi aveva colpito la schiena ben quaranta volte.
Sentivo la schiena spezzata. Sentivo odore di sangue e le ferite mi facevano male.
Molto male.
«Ora alzati e vatti a cambiare. Ti rivoglio qui tra quindici minuti» mi disse e tornò a sedersi sulla poltrona.
Salì le scale a fatica e boccheggiai quando sentì un respiro mancare.
Arrivai in stanza e andai in bagno. Mi tolsi i vestiti. La camicia era squarciata e sporca di sangue. Mi voltai piano e vidi la mia schiena allo specchio. Era piena di lividi, graffi e tagli freschi con ancora il sangue rappreso.
Andai sotto la doccia, ma fu atroce.
L'acqua sciacquava via il sangue ma le ferite bruciavano da morire. Volevo urlare.
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Moon |Mattheo Riddle
Fanfiction[COMPLETA] Mattheo Riddle fanfiction «È 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐢 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐟𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐳𝐳𝐢𝐫𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢.» - William Shakespeare. L'odio serviva a Dakota e Mattheo pe...