Capitolo 26

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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte."
- Edgar Allan Poe.

Qualche mese prima

Mattheo Riddle

D'estate ero ormai solito passare diversi giorni con Draco a casa sua. Era il mio migliore amico quindi stavamo sempre insieme.

In più così potevo anche vedere Dakota. Quell'anno c'erano stati diversi battibecchi tra noi due e io non riuscivo più a stare lontano da lei anche se scopavo a destra e a sinistra.

Stavo preparando le cose per andare dai Malfoy quando mi trovai mio padre davanti alla porta della camera.

«Padre»

«Non mi sembra di averti dato il permesso Mattheo»

«Ma padre lo faccio tutti gli anni»

«Non usare quel tono con me ragazzino insolente» mi diede uno schiaffo e sentì il suo serpente strisciare ai miei piedi.

I serpenti mi piacevano, ma quello lo avrei volentieri ammazzato.

«Prima che vai, farai una cosa per me» lo vidi ghignare e io mi irrigidì.

«Cosa?» chiesi.

«Vieni con me e non fare domande» mi strinse i capelli e mi spinse fuori dalla porta.

Serrai la mascella e chiusi gli occhi. Lo odiavo da morire quello stronzo.

Andammo nelle celle e vidi che c'erano un ragazzo e una ragazza.

Da quanto tempo stavano lì?

La ragazza era rannicchiata in un angolo tutta tremante e sporca, mentre il ragazzo era incatenato con la testa china in avanti e il corpo pieno di tagli ancora sporchi di sangue.

«Cosa dovrei fare padre?»

«Estorcere informazioni» mi sibilò nell'orecchio.

Alias torturarli.

Presi un respiro profondo e guardai di sottecchi la ragazza. Immaginai Dakota e subito rabbrividì. Non avrei potuto farlo, per quanto fossi suo figlio ed ero macchiato di sangue fino al collo, non avrei mai torturato una ragazza.

«Fallo Mattheo» mi incitò mio padre.

Guardai il ragazzo che sembrava privo di forze. Sembrava più grande di me, non solo fisicamente.

Mio padre mi spinse in avanti così alzai la bacchetta e la puntai verso il ragazzo.

«V-vi prego no» singhiozzò la ragazza.

«Sta zitta» mio padre le diede un rovescio e fremetti dalla voglia di colpire lui.

«Forza Mattheo, non ho tempo da perdere»

Nemmeno io.

«Muoviti!» mi urlò contro e la ragazza dall'angolino urlò.

Moon |Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora