Capitolo 39

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"La luna è un ladro arrogante, e il suo fuoco pallido lo ruba dal sole."
- William Shakespeare.

Dakota Malfoy

Dovevo salvare mio fratello.

Quello era il mio pensiero fisso ormai da giorni. Ma ero alla deriva, non sapevo cosa fare o pensare.

Ero seduta sul letto circondata da libri che parlavano di voti infrangibili, e di tutte le loro conseguenze ma non di come potevano essere sciolti.

In un libro veniva scritto che il voto infrangibile terminava solo con la morte, ma mio fratello non sarebbe morto.

Cazzo no, non lo avrei permesso.

Avrei ucciso Voldemort e papà se fosse successo. Era solo colpa loro. Papà non aveva smosso un dito per impedire a Draco di fare quella cazzata.

Sospirai rassegnata, quell'uomo era senza cuore, non gliene fregava niente di noi. Questo lo avevo capito da molto tempo, ma faceva male comunque rendersi conto che il proprio padre non ci tiene nemmeno un briciolo.

Stavo impazzendo, avevo almeno dieci libri attorno e nessuno di loro era utile. La testa mi scoppiava, la pancia continuava a brontolarmi, e i miei arti chiedevano pietà.

Ero tutta intorpidita e non sapevo con quale forza mi sarei alzata dal letto per andare a cena. Avrei voluto cenare con mio fratello ma mi aveva obbligato ad andare in sala grande.

Chiusi tutti i libri sul letto e li riposi sulla scrivania appoggiandomi ad essa. Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo.

Draco starà bene.

Me lo ripetevo si e no ogni minuto ma non ci credevo mai del tutto. Vedevo come si guardavano lui e Mattheo.

Ricordai anche come lo avevo accusato che fosse colpa sua, e lui non era di certo stato zitto.

Non volevo litigare con lui, in quel momento volevo qualcuno affianco e lui era l'unico che volevo, ma sapere che Draco sarebbe potuto morire da lì a poco mi faceva uscire fuori di testa.

Ancora persa nei miei pensieri vidi una busta vicino alla porta.

Aggrottai le sopracciglia e la raccolsi da terra. Mi sedetti appoggiata alla porta e lessi la lettera.

Non volevo urlarti contro, comprendo come tu ti senti adesso. Vediamoci sulla torre di astronomia dopo cena.
Tuo M.M.R.

Riposi il pezzo di carta nella busta e la appoggiai sulla scrivania. Alzai lo sguardo verso lo specchio e mi sistemai un po' i capelli che erano tutti in disordine.

Era ormai ora di cena per cui decisi di andare in sala grande. Quando mi sedetti accanto a Pansy e Blaise notai che mancavano Daphne e Mattheo.

«Daph?» chiesi a Pansy.

«È con Draco» mi rispose lei, e ovviamente avrei dovuto intuirlo.

Non immaginavo come si sentisse lei.

«Come mai non sei arrivata con Mattheo?» mi chiese la mora.

Moon |Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora