Capitolo 29

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E mi piace la notte ascoltare le stelle... sono come cinquecento milioni di sonagli."
- Antoine de Saint-Exupéry.

Mattheo Riddle

Il mattino seguente mi svegliai presto, la luce che entrava dalla finestra mi dava fastidio, ma alla fine neanche tanto perché avevo lei tra le mie braccia.

Non avevo smesso un secondo di stringerla durante la notte, anche quando mi si era addormentato il braccio e avevo bisogno di muoverlo.

Le spostai una ciocca di capelli da davanti il viso cercando però di non svegliarla, ieri avevamo fatto tardi e inoltre era stanca quindi volevo lasciarla dormire ancora un po'.

Passai qualche minuto a guardarla ma sobbalzai quando sentì la porta della camera venir aperta.

«Draco? Ma che cazzo fai?» borbottai.

«Tu perché sei qui?» mi chiese lui di rimando.

«C'è davvero bisogno che lo spieghi?» lo presi in giro e lui ridacchiò.

«Quando mia sorella si sveglia vi devo parlare» disse tornando d'un tratto serio.

«Che succede?» gli chiesi.

«Niente ne parliamo dopo» disse e uscì dalla camera.

Sospirai.

Forse Dakota aveva ragione. Quando una cosa andava bene, c'era sicuramente qualcuno che ti rovinava tutto.

A proposito di Dakota, la sentii stiracchiarsi tra le mie braccia, così allentai un po' la presa.

«Mmh no» prese le mie braccia e le strinse di nuovo forte intorno al suo corpo.

Se questo vuol dire svegliarsi accanto a te, allora voglio che sia per sempre.

Scossi la testa e lasciai perdere. Erano degli stupidi pensieri di prima mattina, avevo ancora il cervello in blackout, e tra qualche ora non mi sarei più ricordato quello che avevo pensato.

«Buongiorno bimba» dissi mentre le accarezzavo i capelli.

Lei scosse la testa e aggrottai le sopracciglia.

«No? Cosa no?» ridacchiai e lei aprì lentamente gli occhi e quelle pozze azzurro mi entrarono dentro. Cazzo quanto erano belli i suoi occhi.

«Mostriciattolo» disse solo e io scoppiai a ridere.

«Va bene mostriciattolo» disse e lei sorrise.

«Ho sentito che parlavi prima, chi era?» poggiò la testa sul mio petto mentre con le dita faceva dei cerchietti immaginari.

«Tuo fratello» dissi solamente.

Lei si alzò di scatto e mi guardò.
«Oh merda. Cioè mio fratello ci ha visti così?» disse mentre con il suo dito indicava prima lei poi me.

Ridacchiai per quanto fosse buffa in quel momento. Aveva i capelli tutti spettinati e la faccia ancora addormentata.

«Mostriciattolo non è la prima volta che ci vede così» la feci sdraiare su di me e continuai ad accarezzarle i capelli.

Moon |Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora