Capitolo 33

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CONSIGLIO PER LA LETTURA

Mentre leggete ascoltate "Somewhere" dei Within Temptation, non ve ne pentirete ;)

Buona lettura ...

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-Elrond rispondimi ... Calen è al sicuro?

Era diventato come una statua, con gli occhi fissi sul corpo di Gil-Galad.

Calen doveva essere al sicuro. Lo avevo lasciato in quella foresta proprio per farlo rimanere fuori dalla battaglia, come avevo promesso a suo padre. Perché Elrond esitava così tanto?

-Lui ... ci ha raggiunti prima che entrassimo a Mordor ed ha combattuto al nostro fianco, come un vero guerriero ...

-No ... questo non è possibile, l'avevo fermato ...

-Calen ha una forza incredibile e riesce a guarire molto in fretta, proprio come il padre ... - disse con la voce strozzata dal dolore.

Il mio cuore batteva così forte da poter uscire dal petto.

-Lo ha visto morire davanti ai suoi occhi ... ha visto suo padre bruciare vivo tra le mani di Sauron ... era stato colpito da una freccia nera, ma era talmente accecato dalla rabbia che ... non ho potuto fare niente per fermarlo ...

Presi il viso di Elrond tra le mani, ormai rigato da numerose lacrime, e lo guardai dritto negli occhi.

-Cosa gli è successo?!

-Lui ... ha affrontato Sauron.

Sentii il mondo crollarmi addosso. Era stato tutto inutile.

-Però, prima che lo scontro iniziasse, è accaduto qualcosa di strano ... Sauron ha cominciato a gridare tenendosi la mano al petto, esattamente nel punto dove hai quella cicatrice ...

Esattamente dove avevo spezzato il nostro legame.

-Calen ha approfittato di quel momento di debolezza del Nemico e si è preparato a colpirlo, ma qualcosa lo ha fatto esitare ... Sauron si è ripreso in un attimo, più furioso che mai ... lui ...

-Che cosa gli ha fatto?!

-Lo ha scaraventato via con un solo colpo di mano ... avrei soccorso Calen se solo avessi potuto ... ma Sauron ha cominciato a farsi largo tra le nostre truppe, uccidendo chiunque intralciasse il suo cammino ... ha assassinato Oropher sotto lo sguardo impotente di Thranduil ... è stata una strage.

Lasciai andare il viso di Elrond, mi mancò il respiro. Che cosa avevo fatto?

- Io ed Elendil abbiamo cercato di radunare le truppe per sferrare un ultimo attacco a Sauron, ma Elendil è stato colpito insieme al figlio Anarion ed è caduto tra le braccia del suo primogenito, Isildur. Mentre il Nemico si preparava a dare il colpo di grazia, ma Isildur ha impugnato quello che rimaneva della spada del padre, Narsil, ed ha reciso con un taglio netto il dito dell'Oscuro Signore , strappandogli via l'Unico Anello. Sauron è stato sconfitto e tutte le sue orrende creature si sono ritirate. Ho portato Isildur sul Monte Fato implorandolo di distruggere l'Anello, ma lì la forza degli Uomini è venuta meno: Isildur lo ha tenuta per sé.

In fondo al mio cuore sapevo che Sauron non era stato davvero sconfitto, ma sarebbe ritornato per riprendersi l'Anello, come aveva fatto con me.

Feci un respiro profondo e chiesi ancora una volta dov'era Calen. Non riuscivo a pensare ad altro che a lui.

-Sono tornato a cercarlo, ma ...

Il mio cuore smise di battere.

-Di lui non c'è traccia ... mi dispiace Belthil ...

Non potevo crederci. Il mio cuore non voleva crederci.

Mi alzai di scatto e mi guardai intorno. Non c'erano altro che morti, Calen non poteva essere uno di loro.

-Elrond ... dimmi dove è stato visto cadere ...

-Belthil ... lì troverai soltanto cenere e roccia ...

-Dimmelo!

Non avrei voluto alzare la voce contro Elrond, ma avevo bisogno di vedere con i miei occhi.

-Da quella parte .... - mi indicò un gruppo di rocce abbastanza lontane dalla Torre.

Mentre camminavo verso di esse continuavo a ripetermi che non poteva essere vero, Calen non poteva essere caduto lì, era troppo lontano dalla Torre. Elrond si stava sbagliando, Calen era da un'altra parte ferito ma vivo.

Appena arrivai vidi che attorno alle rocce non c'era niente, solo cenere, come aveva detto Elrond. Ma qualcosa attirò la mia attenzione.

Davanti ad una di esse vi era una concavità nel terreno, come se qualcosa di grosso fosse stato lì.

Mi inginocchiai di fronte alla roccia e notai che uno spuntone era intriso di un liquido rosso scuro. Ne presi un po' con la punta del dito e ne sentii il sapore.

Sangue.

Non poteva essere di un Orco o di un Goblin, quello era sangue elfico.

Un folata di vento fece alzare la polvere del terreno e sentii un odore intenso, un profumo familiare e inconfondibile.

Lo stesso profumo che avevo sentito a Gran Burrone, tra le braccia di Calen.

Lo stesso profumo che avevo sentito in quella foresta, mentre baciavo Calen.

Il profumo di Calen.

Lui era davvero caduto lì.

Sentii spezzarsi qualcosa dentro di me, un dolore profondo al petto, e non era la cicatrice a farmi male. Era il mio cuore ridotto in frantumi.

Un dolore che non avevo mai provato prima, diverso da tutto gli altri. Perfino respirare era doloroso.

Solo allora capii, perché è proprio quando si perde una persona che ci si rende conto di quanto essa fosse importante.

Lui non era mai stato un semplice amico, non lo avevo baciato solo per distrarlo e colpirlo.

Lui era il mio Melamin.

Lo avevo amato dal primo sguardo, e non me ne ero mai resa conto fino a quel momento. E in quel momento avevo anche capito di averlo perso.

Avevo perso l'Amore.

Erano ancora chiari i segni sul terreno: qualcuno me lo aveva portato via. Calen era stato trascinato via esanime.

Ma dentro di me sentivo che era ancora vivo e sapevo esattamente cosa dovevo fare.

Mi sarei alzata dalla cenere e avrei cominciato a cercare, avrei continuato fino al giorno in cui qualcuno non mi avrebbe tolto la vita.

"Ovunque tu sia, non smetterò mai di cercarti.

Ti troverò a qualunque costo e non ti lascerò più andare via.

Ti amerò per l'eternità."

ANGOLO DELL'AUTRICE

Carissimi miei lettori, quello che avete appena letto era l'ultimo capitolo ( penultimo se si considera l'epilogo) di questa storia.

I veri e propri "saluti" ve li scriverò nell'epilogo ;)

Bacioni

Giulia :3

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