Capitolo 18

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La barca aveva preso il largo. Ormai potevo vedere soltanto la cima del monte Taniquetil circondata da candide nuvole.

A bordo con me vi erano cinque Elfi di Alqualondë, dalla pelle bianca come il latte ed i capelli albini. Gli occhi invece erano blu come il Grande Mare che stavamo attraversando.

Sull'imbarcazione trovai una sacca e mi dissero che era per me. All'interno trovai coperte per il viaggio, frecce, pugnali e qualcosa che attirò subito la mia attenzione: un corno da caccia. Era fatto di un materiale molto scuro, come ebano, ed era decorato con motivi argentati. Avevo sempre sognato di averne uno tutto mio, ed eccolo lì.

-Grazie mille, non so come potrei ripagarvi per tutta la vostra generosità.- dissi rivolta ai marinai.

-Essere stati scelti per accompagnarti è già un buon compenso, credimi.- mi rispose uno di loro.

Io gli sorrisi, per poi andare a riposarmi nella mia cabina. Non era molto grande e vi era solo un semplice letto con sopra una marea di cuscini. Non resistetti alla tentazione di saltarvici sopra.

Rimasi sul letto a guardare il soffitto, chiedendomi quanto sarebbe durato il viaggio e senza accorgermene caddi in un sonno profondo.

Sognai di essere in una fitta foresta e di sentirmi osservata. All'improvviso sentii un rametto spezzarsi e aprii gli occhi.

"Un altro dei miei strani sogni ..."

Quasi immediatamente capii che la nave si stava fermando e sentii bussare alla porta.

-Mia signora, mi dispiace disturbarla ma dovrebbe salire sul ponte superiore. Ah e prenda tutte le sue cose.

Sul mio visi si fece largo un ampio sorriso.

"Siamo arrivati finalmente!"

Mi alzai immediatamente e presi le mie due sacche. Salii di corsa una piccola scala e mi ritrovai sul ponte superiore.

Andai sul fianco della nave e mi sporsi per vedere in quale porto saremmo attraccati, ma purtroppo non fu quello che vidi.

Eravamo ancora in mezzo al mare e all'orizzonte scorsi un grosso banco di fitta nebbia. Solo allora mi accorsi che i cinque Elfi stavano calando in acqua una piccola canoa simile alla barca.

-Come mai ci siamo fermati?- chiesi.

-Per noi è giunta l'ora di tornare indietro, non lasceremo Valinor. Il nostro compito era di condurti fin qui per poi lasciarti andare su questa canoa. Tranquilla non dovrai remare, la correte qui è molto forte. Attraversando quella foschia entrerai nella Terra di Mezzo. Da lì in poi ci penseranno gli spiriti dell'acqua a condurti fino alla riva.

-Ah ... capisco ...

Non me lo aspettavo questo cambiamento di piani. Diedi le mie sacche a uno di loro, che le caricò sulla canoa. Quando la piccola imbarcazione toccò la superficie d'acqua altri due calarono una piccola scaletta e capii che era giunto il momento di congedarmi dai miei compagni di viaggio.

-È stato un piacere navigare con voi, spero che le nostre strade in futuro si rincontreranno.

Loro chinarono il capo e si misero ai lati della scaletta, formando due file.

-Addio Belthil, Custode della Fiamma Imperitura. Non dimenticheremo mai il tempo passato con te su questa barca.- disse il più anziano dei cinque.

L'ultimo di loro sulla destra mi porse la mano e mi aiutò a salire sulla scaletta, per poi lasciarmi scendere sulla canoa. A quel punto il più anziano riprese la parola:

-Adesso dai una leggera spinta per staccarti e la canoa partirà. Ricorda di non deviare dalla Strada Dritta se vuoi raggiungere sana e salva la Terra di Mezzo.

Chinai il capo in segno di saluto e feci come mi aveva detto. La canoa si staccò dalla barca di Alqualondë e iniziò a seguire la corrente del mare. In pochi minuti entrai nella foschia e non riuscii più a vedere l'imponente barca dei Teleri. A stento riuscivo a vedere la canoa tanto era fitta. L'aria si fece gelida e mi avvolsi nel mio mantello. Più mi addentravo nella foschia e più faceva freddo. Le mani mi diventarono viola e i denti non riuscivano a smettere di battere. Ad un certo punto si levò un forte vento gelido che mi fece cadere il cappuccio del mantello, lasciando svolazzare i miei capelli rossi da tutte le parti. Quando iniziai a credere di non riuscire più a sopportare quel gelo,la foschia cominciò a dissolversi. Davanti a me vidi il mare finire in un enorme strapiombo, oltre al quale riuscii a vedere un'altra parte di mare e ... la Terra di Mezzo.

Cominciai ad andare nel panico. Era impossibile superare quello strapiombo e la canoa non accennava a fermarsi. Cominciai a cercare dei remi per fermarla ma non li trovai. E intanto lo strapiombo si faceva sempre più vicino. Ormai ero sulla sommità di esso.

Ma ecco che accadde qualcosa di straordinario. Invece di cominciare ad inclinarsi, la canoa rimase dritta e sembrò prendere il volo. Mi sporsi per vedere come era possibile tutto ciò e vidi sotto lo scafo una specie di nuvola di vapore e goccioline d'acqua che sorreggeva la canoa e le permetteva di attraversare lo strapiombo. Il panico svanì all'istante.

In pochi minuti mi ritrovai dall'altra parte.

Ero tornata alla Terra di Mezzo.

La canoa cominciò a seguire una nuova correte che puntava verso una spiaggia di sabbia bianca sul limitare di una foresta.

Quella foresta mi era stranamente familiare.

"Ma quella ... quella è la foresta che ho visto nel mio ultimo sogno ..."

Cominciai a remare con le braccia. Non vedevo l'ora di toccare ancora una volta quella terra, la mia terra natia. Appena l'acqua divenne più bassa presi sulle spalle le due sacche e scesi dalla canoa. L'acqua per fortuna non era gelida e cominciai a trascinare la canoa sulla spiaggia, dove la abbandonai.

Davanti a me vi era la foresta.

"La mia vera avventura comincia adesso"

E mi addentrai nella foresta.

X'S POV

"Ci vorrà poco" mi avevano detto. E invece erano ore che vagavo per la foresta in cerca di un misero cinghiale. Cominciavo a perdere ogni speranza.

Ma ecco che all'improvviso sentii muoversi qualcosa. Mi misi subito in posizione e presi l'arco ed una freccia dalla faretra. La puntai verso un alto cespuglio dietro al quale proveniva il rumore. Gioivo al pensiero di aver finalmente trovato qualcosa.

A causa delle recenti piogge il terreno era scivoloso e per un attimo persi l'equilibrio. Spezzai un rametto. Trattenni il respiro. Il rumore cessò.

Per fortuna il rumore riprese e invece di allontanarsi sembrò avvicinarsi.

Ero pronto a scoccare la freccia.

Ma ecco che da quel cespuglio spuntò fuori la creatura più bella che avessi mai visto.

ANGOLO DELL'AUTRICE

Ecco qua il nuovo capitolo :) voglio lasciarvi un po' sulle spine muahahah

Bacioni

Giulia :3

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