Capitolo 25

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Tutti i Signori Elfici cominciarono a parlare tra di loro.

Io rimasi in disparte, appoggiata ad una colonna.

In questa guerra avevo un ruolo particolare, molto diverso da quello di tutti gli altri.

Avrei affrontato in prima persona Sauron.

Cominciai a perdermi tra i miei pensieri, quando all’improvviso sentii qualcuno toccarmi la spalla.

Mi girai di scatto, pensando fosse Calen.

Mi sbagliavo.

Due occhi azzurri come il cielo mi scrutavano, cercando di capire cosa non andasse in me.

Thranduil.

-Va tutto bene?- mi chiese dolcemente.

-Io … credo di sì. - risposi fingendo un sorriso.

- Ti volevo fare i complimenti: sei la prima che è riuscita a zittire mio padre dopo solo pochi minuti.

-Anche tu se non sbaglio lo hai messo alle strette.

-Sì, ma con me è abituato. Tu invece per lui sei un’estranea. La sua faccia quando ha visto la Fiamma è stata impagabile.

A entrambi scappò una piccola risata.

In pochi minuti era riuscito a farmi sorridere, facendomi dimenticare la guerra,anche se per pochi secondi.

Sì avvicinò a noi Gil-Galad, di ottimo umore per aver compiuto la nostra piccola impresa.

-Principe Thranduil, le dispiace se le porto via Belthil? Abbiamo alcuni dettagli su cui discutere urgentemente.

-Certamente mio signore.-rispose Thranduil, per poi rivolgersi a me - Ti va se ci incontriamo dopo? Mi piacerebbe fare la tua conoscenza.

Arrossii. Il Principe di Boscoverde in quel momento aveva molto fascino.

-Ehm … sì. Possiamo andare Gil-Galad.

Presi sotto braccio Gil-Galad e, dopo un veloce inchino con il capo, ci allontanammo da lui.

-Di cosa volevi parlarmi?

- Seguimi.

Uscimmo dalla Sala del Consiglio, avviandoci nel corridoio che portava all’osservatorio.

Seduti attorno ad un tavolo di legno scuro, sotto la cupola di vetro, vi erano Elrond, Oropher, Galadriel e …

Calen.

Stavano discutendo dei piani di attacco guardando una cartina delle zone limitrofe di Mordor, su un sottile foglio di pergamena, ormai ingiallito dal tempo.

Al mio arrivo smisero di parlare.

-Oh eccoti qui Belthil, prego, accomodati.-disse Elrond indicandomi la sedia vuota di fianco a Calen.

Dopo essermi seduta, cercai il suo sguardo.

Appena lo trovai, lui distolse il suo sguardo da me guardando un punto indefinito del tavolo.

Cosa era successo?

Perché era diventato così freddo e distaccato all’improvviso?

Gil-Galad, dopo essersi seduto al fianco destro di Elrond, tossì leggermente per attirare la mia attenzione.

-Belthil, sei sicura di quello che vuoi fare?- mi chiese Galadriel con voce preoccupata - Questo è un grosso rischio. Sia per te, che per tutti noi.

-Sì, lo voglio fare. Nessuno di voi è in grado di affrontare Sauron in uno scontro. Solo io conosco i suoi punti deboli, e poi possiedo la Fiamma che mi dà una forza straordinaria.

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