Capitolo 2

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Andavamo a massima velocità. Sentivo il vento fischiarmi nelle orecchie e entrarmi nei pori della pelle. Per fortuna mi ero fatta la coda quindi i capelli non mi davano fastidio più di tanto. Davanti a me, in sella al suo cavallo bianco, c’era il mio fratellino.

 Non avevamo tanti anni di differenza : era nato tre anni dopo di me. Mi ricordo come se fosse ieri la prima volta che lo vidi. Appena me lo avevano messo davanti l’avevo chiamato mostriciattolo per vie delle numerose rughe che aveva dappertutto e che mi facevano impressione. Pian  piano quel mostriciattolo era diventato un giovane principe di Dormor. Alto, fisico snello, di buona muscolatura e di una bellezza da mozzare il fiato. Ero sempre stata gelosa di lui perché aveva ereditato la bellezza di mia madre e di tutta la sua famiglia. I capelli corvini tagliati in modo sbarazzino gli coprivano quasi totalmente  le orecchie a punta e gli incorniciavano il viso e il mento leggermente pronunciato gli dava ancora di più un’aria sbarazzina. Ciò che adoravo di lui erano il suo sorriso, i suoi occhi di ghiaccio e il suo carattere gentile e  scherzoso al tempo stesso.

Da quando eravamo entrati nella foresta avevamo spronato i nostri cavalli per raggiungere il più velocemente possibile un branco di cervi avvistato il giorno prima a Nord, dall’altra parte del Monte Fato. Era da tanto tempo che non passavamo di lì e il sentiero era quasi del tutto sparito, ma per fortuna  Sauron aveva un senso d’orientamento incredibilmente sviluppato. A mano a mano che avanzavamo la foresta si faceva sempre più fitta e fummo costretti a rallentare per rimuovere i rami che intralciavano il sentiero. Eravamo quasi arrivati e ci trovavamo ai piedi del Monte Fato, quando notai qualcosa di insolito.

-Ehi Sau guarda là, dietro quei cespugli di rovi. C’è una strana luce.

-Si l’ho notata pure io. Cosa pensi che sia?

-Non ne ho idea ma credo non prometta niente di buono. Meglio dare un’occhiata.- dissi indicando quella strana luce.

Essendo i principi di Dormor era nostro dovere assicurarci che non  ci fossero pericoli, per questo dovevamo controllare ogni qual volta vi era qualcosa di sospetto.

Scendemmo da cavallo e li lasciammo vicino a una grossa quercia poco distante. Recuperate qualche armi di riserva ci avvicinammo a quella misteriosa luce.

I rovi erano duri da spezzare e più avvicinavamo più ci graffiavano mani, gambe e viso. Dopo non poca fatica finalmente raggiungemmo la strana luce, che in realtà proveniva da una grotta nascosta tra la vegetazione.

-Dove pensi che porti Bel?- mi chiese mio fratello, sempre più incuriosito.

-Non lo so. Non mi ricordavo una grotta in questo punto della foresta e non è segnata sulle mappe.- gli risposi con tono preoccupato.

-Magari  era coperta dalla terra e visto che nell’ultimo periodo è piovuto molto è franata, liberando l’entrata. Io direi di vedere dove porta, magari è una scorciatoia.- disse Sauron sporgendosi verso la grotta. Era sempre stato un tipo curioso.

-Va bene entriamo- dissi decisa.

Così entrammo in quella grotta che ci condusse in un tunnel sotterraneo. Sembrava non finire mai, ma più andavamo avanti più la luce aumentava e faceva caldo. In quel momento mi pentii di aver messo la cotta di maglia.

-Sau vero che vedi la fine di questo maledetto tunnel? Sembra di essere in un forno!- dissi a Sauron che procedeva spedito davanti a me.

-Penso che ci siamo quasi. Il tunnel comincia a inerpicarsi- mi rispose asciugando il viso coperto di sudore.

-Finalmente non vedevo l’ora di uscire da qui!-

Dopo alcuni minuti che camminavamo in salita, riuscimmo a intravvedere l’uscita del tunnel. Più ci avvicinavamo e più aumentavamo il ritmo del passo, tanta era la voglia di uscire di lì.

Quello che ci ritrovammo davanti ci fece rimane a bocca aperta.

Eravamo all’interno del Monte Fato, che più che un monte era un vulcano attivo.

 Guardai giù da una sporgenza e vidi che a pochi metri sotto di noi c’era lava incandescente. Quello che attirò la nostra attenzione invece era qualcosa di insolito. Molto insolito.

Al centro del vulcano c’era una nube di fumo denso e scuro e non sembrava provenisse dalla lava. Vidi Sauron che si avvicinava a quella nube camminando su una sporgenza più grossa. Il mio istinto mi disse di fermarlo. Avevo un brutto presentimento così gli gridai:

-Sau non avvicinarti!! Non sappiamo cosa sia e potrebbe essere molto pericoloso! Torna subito qui!-

Ma lui sembrava ipnotizzato da quella nube e non mi prestava attenzione. Così decisi di allontanarlo io stessa.

Ero a pochi passi da lui quando avvenne un fatto strano. La nube si avvicinava a Sauron e sembrava che gli sussurrasse qualcosa in una lingua sconosciuta.

All’improvviso la nube tornò al suo posto e cominciò a ridursi. Sembrava che stesse per esplodere da un momento all’altro. Finalmente raggiunsi Sauron che stava fissando ancora la nube.

-Sau dobbiamo andarcene da qui! Sta per esplodere!-

Ma lui restava immobile.

Sentii un boato.

Chiusi gli occhi e l’oscurità ci avvolse.

ANGOLO DELL’AUTRICE

Spero che la storia stia cominciando a piacervi <3

Intanto ne approfitto per fare pubblicità a due bellissime fan fiction :

Dream on|| Harry Styles di giorgiami

Like a dream | Harry Styles di smileevrymoment

Leggetele sono stupende!

Bacioni

Sorridopernulla <3

|Belthil|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora