Capitolo 6 +Y&S

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«Sei andato alla fine al bar?» Beomgyu si siede accanto a me al lungo tavolo per il fan meeting, le fan urlano ma non possono sentirlo visto che non ha usato il microfono. Alzo gli occhi al cielo e mi giro verso le fan, salutandole con la mano mentre lo staff fa di tutto per cercare di bloccarle dal salire sul palco.

«Ci andrò dopo questo.» Lo rassicuro mentre Hueningkai si viene a sedere al mio fianco libero, circondato dai miei due membri fastidiosi. «Dove andiamo dopo?» Chiede, entrando all'ultimo nella conversazione mentre un membro dello staff corre dietro di noi per sistemare qualcosa.

«Noi non andiamo da nessuna parte, io vado al bar del cameriere carino.» Confesso anche a lui mentre osservo intorno alla stanza le fan che chiacchierano tra di loro con il nostro ultimo album in mano. Lo tengono tratto tra le dita in attesa del nostro autografo, alcune hanno con loro anche dei regali da farci.

«E se è chiuso quando finiamo qui?» Mi chiede Hueningkai mentre si mette comodo sulla sedia e sistema la tovaglia rossa sopra il tavolo, già liscia e stirata. «Ho guardato su google, è aperto fino alle cinque.»

Beomgyu ride a questa mia affermazione mente finalmente con la coda dell'occhio vedo una fan salire gli salini, sotto indicazione dello staff che la fa entrare per la firma dell'album. Non a caso mi ero vestito bene per questa mattina, si per le fan ma anche per rivedere lui...


Questa doveva essere la mia mattina, eppure sembra non andare niente per il verso giusto. Non ho niente da mettere e alla fine ho fatto come mi ha detto Tae, io mi sento a disagio ma lui dice che sto benissimo.

Sono stato in imbarazzo per tutto l'orario di lavoro, la gente che entrava dentro il bar mi guardava. Le ragazze ridacchiavano, i ragazzi mi fissavano. Quando è arrivato finalmente il mio momento di andar via mi sono quasi sentito sollevato, felice che non avrei avuto più quegli occhi su di me.

Tae per telefono continuava a dirmi che stavo da Dio con la camicia bianca e la giacca di pelle, eppure mi sentivo a disagio lo stesso. Si sarebbe capito che mi ero vestito bene solo per lui... appena prendo la giacca dall'attaccapanni il mio capo mi raggiunge, ha la mascherina addosso ma riesco comunque a vedere il suo sguardo servero.

«Dove vai?» Mi chiede mentre mi raggiunge, il passo pesante e le mani nelle tasche. Ha un atteggiamento quasi intimidatorio... «Esco un'ora prima, te lo avevo detto ieri.» Gli ricordo mentre mi infilo il giubbotto di pelle, avevo detto a Tae che faceva troppo freddo per quello ed eravamo arrivati al compromesso di una sciarpa nera abbinata. Sentivo comunque freddo, ma almeno era sopportabile.

«No, non mi hai detto proprio nulla Soobin.» Mi scarnisce lui, facendomi riportare lo sguardo su di lui quando mi ero distratto un secondo per sistemare la sciarpa. Ci guardiamo un secondo negli occhi, io non so che dire mentre lui sono sicuro avrebbe da dirmi tante cose. Eppure c'è un silenzio alquanto pesante tra di noi.

Abbassa la testa e si passa una mano sulla nuca, sembra sfinito e quasi mi salire il senso di colpa addosso. «Non tornare domani mattina Soobin,» mi avverte lui, facendomi aggrottare le sopracciglia dalla confusione. E questo cosa vorrebbe dire? «sei licenziato.» Mi risponde alla mia domanda, come se mi avesse letto nel pensiero.

Immobile come una statua fisso il mio capo mentre sospira, esasperato. «Ma capo...» Inizio io, facendo un passo verso di lui per convincerlo a ripensarci. «Non provare a convincermi Soobin, non cambierò idea.» E con questo si allontana proprio come era arrivato, con le mani nelle tasche e la testa bassa torna in cucina e io rimango fermo lì. Senza poter dir niente.

Lovely Boy [ 𝗬𝗘𝗢𝗡𝗕𝗜𝗡 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora