Capitolo 33 +S

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Mentre stringo il voltante della macchina e faccio manovra per uscire dal parcheggio, sento ancora la mano bruciare al contatto che avevo avuto pochi minuti prima con Yeonjun sulla spiaggia. Il solo pensiero mi metteva in imbarazzo, se lo avessi detto a Taehyun avrebbe riso di me e della mia sdolcinatezza, ma non potevo farne a meno.

L'istinto di baciarlo ancora mi macchiava la pelle, facendomi quasi sentire un pervertito per colpa di quel pensiero perenne. Ma quando gli avevo pulito la bocca imbronciata dalla salsa e lui mi aveva sorriso con le sue labbra carnose e rosse naturali, il cuore mi era cascato fino allo stomaco. Come poteva essere così perfetto ogni volta, anche quando si era macchiato come un bambino e borbottava offeso come un vecchietto alla mia risata incontrollata?

Il volto mi va a fuoco e mi costringo a schiaffeggiarmi le guance per controllarmi e tornare in me, anche se non fa molto se non creare bruciore e rossore sul viso per una ragione diversa. Da quando stavo con Yeonjun mi sentivo perennemente su una nuvola morbida, galleggiando da una parte all'altra senza sapere esattamente cosa fare del resto di me quando non ero con lui.

Hyunjin diceva che era normale, che prima o poi sarebbe passato e sarebbe arrivata l'abitudine e la consapevolezza della cosa... ma non so esattamente se ho davvero voglia che mi passi, mi ricorda quando io e tae ci eravamo fatti una canna per curiosità ed eravamo stati per tutto il giorno in camera a guardare il soffitto senza far nulla di particolare. Non avevamo più osato toccare quella roba, ma il ricordo era rimasto e con quello lo associavo a questo.

Sospiro mentre prendo l'autostrada, preparandomi a fare un lungo viaggio di ritorno verso casa. Tae si era proposto di accompagnarmi, ma alla fine aveva deciso di restare a casa e lasciarmi andare da solo. Ora ne sento la mancanza, nella macchina vuota e il silenzio accompagnato solo dal rumore sottile della radio e il ronzio del riscaldamento acceso. Anche se stava iniziando la primavera, ancora faceva abbastanza freddo da tenere i finestrini chiusi.

Il solo pensiero di tornare a casa però, mi fa venir voglia di fare retromarcia e tornare in spiaggia a guardare Yeonjun e gli altri continuare le riprese. Con mio padre nel suo silenzio vendicativo e le sue occhiate minacciose e mia madre che mi parlava solo quando lui non era nei paraggi, mi sembrava di vivere dentro una prigione. Senza contare che ultimamente mia sorella mi stava con il fiato sul collo più del solito, mettendomi in allerta.

Non eravamo una famiglia fredda o distaccata, ma neanche una di quelle calorose che escano tutte le domeniche insieme e fanno grandi pranzi con parenti e amici. Ci si poteva considerare nella media, da natali gioiosi ma anche da capodanni separati... ogni tanto mi fermavo a pensare ai genitori di Taehyun e quanto fossero diversi dai miei, così alla mano e simpatici mi sembravano come una fantasia irraggiungibile. Si poteva notare il clima completamente diverso nelle due case a pochi isolati di distanza, ma ormai mi c'ero abituato.

Quindi, questo continuo susseguirsi di incontri casuali nel corridoio e sulle scale o intrusioni nella mia camera da letto senza una apparente ragione, mi mettevano un po' d'ansia. Non che appunto mi creavano disagio, ma di sicuro c'era qualcosa che non tornava. Soprattutto perché mia sorella, impegnata con il lavoro in azienda com'era, spesso preferiva stare fuori casa quando aveva tempo libero che con noi, i suoi fratelli più piccoli.

L'avevo anche beccata a cercare di sbloccarmi il telefono quando mi ero allontanato durante il pranzo per andare in bagno, ma aveva fatto finta di nulla mentre glielo strappavo di mano. «Com'è che hai Yeonjun dei Red Spid3ers come blocco schermo?» mi aveva chiesto quando mi ero seduto di nuovo a tavola, ricevendo come risposta uno sguardo assassino e silenzio da parte mia. Non mi aveva più chiesto niente da quella volta, guardandomi solo di tanto in tanto quando credeva che io non me ne accorgessi.

Taehyun sosteneva che non c'era niente da preoccuparsi, mia sorella è sempre stata un po' ficcanaso e protettiva a bocca sua. Eppure io mi ritrovavo a chiedermi perché diavolo si stesse comportando così, facendomi sentire spiato in casa mia. Anche mio fratello più piccolo aveva notato la cosa, chiedendole in salotto durante la serata cinema perché fosse li con loro invece che fuori con i suoi amici. Aveva solo ricevuto come risposta un leggero schiaffo sulla nuca scoperta, facendolo piagnucolare piano prima di tornare con gli occhi sul film.

Lovely Boy [ 𝗬𝗘𝗢𝗡𝗕𝗜𝗡 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora