Se c'è una cosa che odio è litigare con qualcuno, non sono fatto per queste cose. Se posso evitare cerco sempre di non entrare in discussione con nessuno, soprattutto se a queste persone ci tengo. Eppure da quando avevo perso il lavoro, sembrava che in casa mia la cosa che ci riuscisse meglio fosse discutere e urlare. Ed io lo odiavo, anche perché ero uno dei diretti interessati nei cosiddetti litigi.
Sbatto la porta di casa mia chiudendola con uno schianto, dall'altra parte i miei genitori che discutono sul mio atteggiamento e cosa farsene di me. Sbuffo e afferro le cuffie dalla tasca dei pantaloni, infilandole nelle orecchi e uscendo fuori dal vialetto di casa a passo deciso, aprendo la macchina a distanza quando la vedo ad un paio di isolati da casa. Odiavo far vedere questa versione di me, soprattutto a mio fratello che era il più piccolo della famiglia.
Faccio partire la musica e alzo il volume al massimo, mentre apro lo sportello dell'auto e mi butto sul sedile del guidatore. Avevo bisogno di uscire, sentivo il bisogno di svagarmi, ma non avevo comunque la forza di girare la chiave nel quadrante e far partire la macchina. Quindi avrei aspettato qui, con la compagnia della mia musica nelle orecchie senza neanche tenere in considerazione di accendere la radio, finché non avesse fatto buio e nessuno mi sarebbe venuto incontro all'ingresso di casa quando avrei riaperto la porta.
Forse avrei riscritto a Tae per andare a cena fuori anche stasera, se non me lo avesse scritto prima lui con il suo potere di leggermi la mente, oppure mi sarei messo a girare con la macchina per la città senza una meta esatta fino a tardi, saltando la cena e finendo per mangiare alle tre del mattino qualcosa dal frigo che riuscivo a trovare quando sarei rientrato. Odiavo far così, ne risentivano sia il mio portafoglio disoccupato che il mio stomaco sensibile... Quanto ci può mettere un posto a rispondere ad un curriculum?
Il rumore di un messaggio abbassa per un secondo la musica e io mi ritrovo a sospirare, non essendo propriamente in vena di rispondere a nessuno. Neanche a Taehyun se fosse stato lui, lo avrei sentito dopo io nel caso. Eppure mi ritrovo lo stesso a prendere il telefono tra le mani e a controllare le notifiche.
Era Hyunjin. All'inizio ero indeciso se rispondergli o no, ma ormai avevo visualizzato il messaggio e di lasciarlo in sospeso non me la sentivo, in fondo non aveva fatto niente lui. Inoltre sembrava entusiasta di qualcosa, di solito mi chiamava per messaggio con abbreviazioni e mai con il mio nome intero. Quello lo usava solo nelle occasioni importanti o quando era nervoso o arrabbiato, avevo due opzioni e se fosse stata la seconda non sarei stato comunque dell'umore di affrontare una seconda discussione a dieci minuti di distanza l'una dall'altra.
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Lovely Boy [ 𝗬𝗘𝗢𝗡𝗕𝗜𝗡 ]
FanfictionSoobin fa il barista in uno dei tanti bar a Seoul, Yeonjun è un idol alle prese con la fama. Due mondi completamente diversi, legati solo da una serie di imprevisti che gli porterà ad un fatale colpo di fumine. E questo gli costringe ad inseguirsi f...