Capitolo 26 +S

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«E dai Tae, ridammelo!» sbuffo per l'ennesima volta, alzandomi questa volta dalla sedia per troneggiare su di lui, ancora seduto al tavolino. Lui ridacchia tra sé e sé e preme di nuovo invio, facendo un'intera conversazione con il ragazzo con cui dovrei frequentarmi io. Mi aveva afferrato il telefono proprio nel momento in cui era vibrato sulla superfice lucida del tavolo e se l'era tenuto stretto tra le mani fino a quel momento, il fatto che non avessi un pin d'accesso mi rendeva uno stupido e non una vittima ma adesso rivolevo il mio cellulare.

Non faccio in tempo a prenderlo che Tae ha già premuto un'altra volta invio, un ultimo messaggio prima che glielo sfili dalle dita veloci. Giro lo schermo del telefono verso di me mentre lui se la ride, divertito probabilmente dalla mia faccia scocciata.

 Giro lo schermo del telefono verso di me mentre lui se la ride, divertito probabilmente dalla mia faccia scocciata

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Batto le palpebre, rileggendo quei messaggi una seconda volta, prima di sollevare lo sguardo su Tae, stordito. Tralasciando che Tae si era auto invitato al dormitorio dei Red Spid3r, era riuscito ad organizzare comunque un'uscita con Yeonjun in meno di un minuto. Non che non fossi capace di organizzarla da solo, un'uscita... certo però c'era da dire che tutte le volte che avevo difficoltà per invitarlo fuori, c'era sempre il mio migliore amico di mezzo ad aiutarmi. Questo in teoria avrebbe dovuto crearmi disagio, fastidio quasi alla mia mascolinità tossica, ma ero grato a Tae di far quello che io non ero capace di fare. E se questo consisteva nel chiedere di uscire al ragazzo che mi piaceva, andava bene lo stesso.

Arrossisco sotto lo sguardo complice e il sorrisetto beffardo del mio migliore amico, come se sapesse perfettamente quel che stavo pensando al momento. Considerando che iniziavo davvero a credere che riusciva a leggermi nella testa, lo ringrazio mentalmente. «Non vedo l'ora di conoscerlo!» batte le mani, entusiasta. Pareva euforico per la serata che si prospettava, felice di conoscere probabilmente il ragazzo di cui parlavo ormai da mesi ininterrottamente.

«Preparo la mia zuppa di pesce.» sembra sia già proiettato a stasera lui, dimenticandosi la lunga ora e mezza di film che ci aspettava qua al cinema con i miei fratelli. Appena me ne ricordo anch'io, lancio un'occhiata nella loro direzione. Gli scorgo tornanare dalla cassa a passo lento verso di noi e faccio cenno a Tae di zittirsi, cosa che gli fa chiudere la bocca all'istante e assecondarmi, girandosi a sorridere a mio fratello e il suo enorme sacchetto di pop corn tra le braccia. 

«Voi siete a posto così?» chiede mia sorella, scambiando lo sguardo tra me e Tae al tavolo. Annuisco mentre ci alziamo, diretti verso la sala cinema. Tae si porta dietro il suo americano ormai quasi finito e ci sediamo nella sala cinema, mio fratello obbliga me e il mio migliore amico a stargli accanto, dividendoci. Sospiro mentre mi siedo, sarebbe stato un lungo film senza Tae con cui chiacchierare sottovoce accanto. Mando un messaggio a Yeonjun, mia sorella distratta mentre si accomoda sulla poltrona morbida. Nella sala c'erano ancora tutte le luci accese e si stava riempiendo piano piano, la gente alla ricerca del numero della poltrona e i bambini che si litigano i posti migliori.

 Nella sala c'erano ancora tutte le luci accese e si stava riempiendo piano piano, la gente alla ricerca del numero della poltrona e i bambini che si litigano i posti migliori

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Arrossisco al mio stesso messaggio, forse incoraggiato dalla spavalderia e la sfacciataggine che aveva usato Tae nei messaggi prima. «Mi scusi.» una donna mi passa davanti, cercando di farsi spazio tra le mie gambe lunghe e la fila davanti di poltrone, in quel piccolo e stretto corridoio. Sollevo le gambe da terra e le libero un po' di posto per passare, sorridendogli da sotto la mascherina, e lei mi fa un breve inchino di ringraziamento mentre prosegue per la fila ancora mezza vuota. Il telefono mi vibra di nuovo tra le mani, distratto com'ero neanche me ne accorgo finché non lo riguardo.

Sorrido al messaggio di Yeonjun mentre le luci nella stanza si assottigliano, lasciandoci al buio per pochi secondi prima che inizi una pubblicità su un ramen istantaneo

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Sorrido al messaggio di Yeonjun mentre le luci nella stanza si assottigliano, lasciandoci al buio per pochi secondi prima che inizi una pubblicità su un ramen istantaneo. «Con chi chattavi?» mi chiede d'improvviso mia sorella accanto a me mentre mi rinfilo il telefono nella tasca dei pantaloni, facendomi sussultare dallo spavento sulla sedia. Mi giro verso di lei e la trovo con gli occhi già puntari su di me, appoggiata al bracciolo della mia sedia e il corpo sporto nella mia postazione. Che avesse letto i miei messaggi con Yeonjun? Speravo di no...

«Con nessuno.» entro sulla difensiva, tornando con lo sguardo sullo schermo del cinema. Nel buio della sala speravo che mia sorella non si scorgesse delle mie orecchie rosse dal nervoso, anche se la luce del proiettore e del video davanti a noi tradivano questa mia vana speranza. «Una ragazza?» mi prende in giro, tirandomi una gomitata al braccio appoggiato al mio bracciolo della poltrona, spintonandomi sul posto. «Ma che ti viene in mente?!» mi giro verso di lei, un finto fastidio sul volto che nasconde il nervosismo della sua domanda. 

«Scusa, scusa.» alza le mani e si allontana dal mio posto, tornando con il volto rivolto verso la pubblicità di articoli per la casa. «Il film sta per iniziare...» sussurro, chiudendo l'argomento e nella speranza che a mia sorella non venisse in mente di continuare il discorso dopo. Eppure mi ritrovo per tutto il film a mangiarmi le pellicine delle dita e mordermi le unghie dal nervoso, ogni tanto mia sorella mi lanciava un'occhiata quando mi muovevo troppo e mio fratello mi rimproverava di star fermo. La consapevolezza che prima o poi dovrò confessare alla mia famiglia il mio orientamento sessuale mi aveva compito tutto insieme, soffocandomi.

Non che non mi fidassi della reazione della mia famiglia, mia madre era molto aperta di mente e mia sorella aveva una migliore amica bisex. Eppure questo non aveva facilitato negli anni della mia adolescenza il mio coming out... ma adesso c'era Yeonjun e con lui volevo le cose andassero bene, senza contare che era la mia prima frequentazione con un uomo. Tae sapeva tutto fin da quando avevo iniziato ad avere attrazione anche per i maschi, stranamente avevo trovato più confortante confessarlo a lui che ai miei stessi famigliari. E poi erano arrivati tutti gli altri miei amici, a partire da Arin e poi Hyunjin e Jeongin. Tutti tranne la mia famiglia.

L'ora passa più veloce di quanto avessi creduto, ritrovandomi ai titoli di coda in un battito di ciglia. «È stato bellissimo!» mio fratello piange alla fine della proiezione, asciugandosi le lacrime e il naso gocciolante con le maniche della felpa, cosa che, se avesse visto mio padre, lo avrebbe strozzato con le sue stesse mani. Annuisco, anche se onestamente non mi ricordavo neanche una scena del film.

Ci alziamo tutti insieme, le persone che nel mentre uscivano a fiumi dalla sala e noi ci uniamo a loro. Io gli seguo, tirandomi le maniche del maglione dal nervosismo. «Tutto bene?» mi chiede Tae, d'improvviso accanto a me appena siamo fuori dalla sala e dal cinema. Alzo lo sguardo sui miei due fratelli, trovandoli a debita distanza da noi. Pare che mio fratello voglia andare a mangiare ad un fast food vicino al centro commerciale, anche se si era mangiato un pacchetto enorme di pop corn tutto da solo, vietando clamorosamente a me e al mio migliore amico di metterci le mani.

«Sono agitato per stasera, tutto qui.» gli sorrido, tornando con lo sguardo su di lui, già puntato su di me. Annuisce, scrutandomi ad occhi socchiusi, prima di tornare con gli occhi sulla strada davanti a sé. «Voglio fare la mia zuppa di pesce.» cambia argomento, sorridendo al pensiero della serata divertente. «Lo hai già detto.» gli ricordo mentre osservo mia sorella aprire la macchina da lontano, individuandola in mezzo al parcheggio mezzo affollato. Tae mi sorride da sotto la mascherina e gli occhi si fanno a forma di luna, scusandosi della sua insistenza, e io gli metto un braccio intorno alle spalle, rassicurandolo. Era solo l'ora di pranzo e tutta una giornata da affrontare, allora perché stavo pregando che la sera arrivasse presto?

Lovely Boy [ 𝗬𝗘𝗢𝗡𝗕𝗜𝗡 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora