Ricordi quando (parte due)

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STEFANO
Convinco Marci a chiudere definitivamente il libro di storia che abbiamo tenuto aperto per circa quattro minuti, per poi metterci a bere un paio di birre e a ricordare lo scorso dicembre.

Marci:"insomma oggi non studiamo niente"
Ste:"chi se ne frega, sono le nove e mezza, tra un'ora sarai sicuramente brillo e nemmeno potrai tornare a casa"
Marci:"ti sbagli"

Ride.

Marci:"due birre bastano e avanzano per stasera. Domattina devo almeno studiare dieci pagine se alle tre voglio raggiungervi in piscina"

Scuoto la testa e ridacchio. Superare l'esame di maturità sarebbe la cosa più liberatoria da fare, non mi importa passarlo bene o passarlo male. Posso anche prendere sessanta, a me personalmente non interessa. È sempre stat Emma a dirmi di impegnarmi per fare del mio meglio, che se voglio potrei riuscire ad arrivare come minimo al settantacinque. Era divertente, immaginavamo spesso come sarebbe stato studiare insieme, nonostante lei non avesse nessun esame da preparare. Aveva voglia di starmi vicino, di farmi ripetere almeno cinque pagine al giorno e mentre me lo diceva io pensavo solo a quanto fossi fortunato ad averla vicina nel letto, a poter passare la mia vita con lei. Nel periodo in cui stavamo insieme ed eravamo più felici che mai non mi sarei mai immaginato di lasciarla, di lasciarci. Di finire come due estranei che conoscono tutto l'uno dell'altra. Forse è la cosa che mi fa più male; la consapevolezza. Sapere di non averla più, di non poterle parlare, raccontarle le mie cose e ascoltare le sue, abbracciarla e rimanere stretto a lei, anche senza far niente. In silenzio. Mani nelle mani e la mia testa sulla sua spalla o la sua sul mio petto. Mi bastava. Di ricordi ne ho a bizzeffe e rimane tutto lì; nelle notti insonni a parlare e a stringerci, nelle mattine in cui mi svegliavo accanto a lei, la guardavo e si svegliava accusandomi di farla sentire osservata, i pomeriggi in cui voleva studiare mentre io pensavo solamente a finire sotto le coperte, il giorno di Natale che ho passato con la sua famiglia, tutta il contrario della mia, Pasqua, Capodanno, in cui di cose ne sono successe fin troppe, ma fortunatamente ci siamo liberati delle persone tossiche che non servivano a niente nel nostro gruppo di amici.

Flashback

Gli sguardi attoniti di tutti puntati su Mattia ed Emma mi fanno andare in bestia. Nessuno sapeva niente e questo stronzo ha deciso di raccontare tutto da ubriaco, in un modo tutt'altro che elegante e sparando stronzate a raffica.
Marci è l'unico che guarda solo me e Alessandra è l'unica che ha lo sguardo fisso su Emma, senza barcamenarsi tra lei e lui.

Gabri:"forse ti ricordi male Mattia"

Ride, cerca di stemperare la tensione, ma nessun altro prova nemmeno a sorridere o a cambiare discorso.

Mattia:"mi ricordo benissimo"

Si alza dal divanetto del soggiorno e si appoggia, barcollando, al tavolo dove stiamo giocando.

Mattia:"lei era con me e Fabio"

Inidica la mia ragazza sulla quale inevitabilmente cadono gli occhi di tutti.

Mattia:"ammettilo pure te. Avevi voglia di farti entrambi, ti sei fatta legare al letto e-"

Prima che possa finire il discorso lo prendo per i lembi della giacca e lo attacco al muro dietro di lui.

Ste:"prova a dire un'altra parola che non abbia un senso e giuro che ti faccio fuori"
Mattia:"tu ti sei messo in mezzo. Io ci stavo già provando con lei e sei arrivato te a rovinarci il momento"
Ste:"no, sono arrivato a evitare il peggio, brutto coglione"

La mano del mio migliore amico che mi si appoggia sulla spalla non mi smuove di un millimetro.

Marci:"dai Ste, basta"
Mattia:"ti pare che avrebbe scelto te?! L'hai manipolata dall'inizio alla fine, l'hai usata, te la sei scopata e l'hai trattata come una delle tante che ti sei portato a letto. Fai passare me per stronzo quando chissà cosa le hai fatto quando stavi fatto fino al midollo"

Prendi fiato e scegli me 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora