I fiori del male

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Mike esce dal pub con in mano due bevute e il mio analcolico alla frutta. Il pensiero di bere anche solo una goccia di alcol mi dà la nausea. Non mi ero mai sbronzata prima e i postumi sono una delle cose più brutte che abbia mai provato e come pegno non riesco a bere niente.

Mike:"quattro bianchi alla fragola per Ale, analcolico alla frutta molto triste per Emma e Old fashion per me"

Si siede al tavolo con noi e la serata inizia precisamente alle ventidue e trenta. È una serata tranquilla, io e i miei due migliori amici. Niente Stefano, niente ennesimo ragazzo random di Ale e nessuna ragazza per Mike. Non so quanto possa durare così, ma per adesso è divertente poter starcene per i fatti nostri a parlare di tante stronzate. Mike apre i discorsi parlando di scuola venendo inesorabilmente attaccato da me ed Ale.

Ale:"chiudi la bocca che fai più bella figura"
Mike:"e di cosa vuoi parlare? Che sei sempre senza argomenti interessanti"

Ride e Ale lo guarda male.

Ale:"sta zitto Mike, io ed Emma dobbiamo guardarci intorno per cercare qualche bono"

Mike mi guarda per un nano secondo e contrae la mascella.

Mike:"per forza?"
Ale:"sì!"

Ridacchio e per il bar passano tantissimi ragazzi e ragazze. Mike non si interessa minimamente a niente e rimane fermo a bere, seduto al tavolo con noi, mentre Ale non fa altro che scrutare ogni persona che si trova davanti. Scuoto la testa e faccio il primo sorso dalla cannuccia gialla dentro al mio bicchiere, ma dopo qualche secondo rischio di strozzarmi per colpa di quella cretina che scatta sulla sedia e si lancia verso di me.

Ale:"vieni con me, vieni con me"

Scuoto la testa.

E:"so già cos'hai in mente di fare. La risposta è no"
Ale:"dai Emma non fare la scema. Conosciamo qualcuno e passiamo una serata diversa. Sono sei mesi che sei appiccicata a quello stronzo, dobbiamo recuperare"
E:"scordatelo"
Ale:"va bene allora recupero io, però te mi accompagni"
Mike:"dai, ti ha detto di no, state qua"
Ale:"guarda che troviamo una anche a te"

Mike scuote la testa e io rido leggermente quando lei si alza e mi tira giù dallo sgabello.

L'entrata del bar è coperta da una fila di almeno quindici persone, questo è il vantaggio di vendere i drink a non più di cinque euro. Non c'è nessuno che conosciamo per fortuna. Ci sono ragazzi di tutti i tipi, molti della nostra scuola, o che almeno la frequentavano. Quando io ero in prima liceo loro uscivano dalla maturità o si apprestavano ad affrontarla.
Daniele Sarti, amico di Francesco Domiti, erano i più fighi della vecchia quinta E. Si occupavano dell'autogestione e Francesco fu rappresentate d'istituto quando io ero in prima.
Gianluca Pozzuoli, lo stronzo della vecchia quarta F. Si mise con una ragazza di seconda quando lui era in terza e la riempì di corna con chiunque. Scartato subito.
Filippo Sorge, aveva un gruppo tranquillo di amici, tutti bei ragazzi, ma coi piedi per terra.
E infatti Ale decide proprio di avvicinarsi a loro fino a provare a sbattere contro Filippo, nonostante la mia opposizione. Quando sbatto io su qualcuno sgrana gli occhi e questo ragazzo si gira verso di noi. Mi volto e mi sorride dopo che gli ho chiesto scusa, imbarazzata fino al midollo.

Ale:"lei è Emma!"

Sgrano gli occhi e guardo malissimo Alessandra che mi sorride.

X:"Andrea, piacere"

Mi allunga una mano e gliela stringo.

Ale:"vado a prendere qualcos'altro da bere"

La guardo male e mi molla lì con lui, di fronte all'entrata del bar. E ora cosa dovrei fare? Stare a parlare? E se mi mettessi a parlare cosa dovrei dire? Domande stupide e obbligatorie, domande da un primo incontro. Dovrei sorridere quando mi parla di qualche cosa stupida? Ma perché non prendo e me ne vado, senza troppe parole. Tanto non me ne frega niente.

Prendi fiato e scegli me 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora