Sembrava morte, era un altro tipo di vita

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Oggi è un giorno strano. Il giorno prima degli esami. Ho studiato tutta la mattina insieme a Marcello e quando ci siamo resi conto che continuare a ripetere a manetta tutte le materie che ci verranno chieste domani non aveva senso, abbiamo chiuso i libri e siamo andati in piscina, come ogni santo giorno, per raggiungere gli altri.
Sono appena uscito dall'acqua e mi sto asciugando i capelli alla meno peggio con il telo da mare.

Marci:"fa caldissimo"

Ha ragione, confondo l'acqua della piscina col sudore.
Sono le sedici e mezza, ventinove giugno. Domani a quest'ora sarò libero e potrò godermi l'estate.
Non sarà una meravigliosa estate, io ed Emma non stiamo più insieme da quasi venti giorni e ogni giorno arriva in piscina almeno una o due ore dopo di noi. Solitamente a quest'ora.

Ste:"sì, nemmeno fare il bagno serve. Appena esci l'acqua ti evapora da dosso"

Marci scrolla le spalle e Ale si mette seduta di scatto sul lettino.

Ste:"stasera sono indeciso se bere o andare a letto presto"

Rido guardando Marci che non mi considera minimamente.  Lo richiamo un paio di volte e nel momento esatto in cui mi guarda negli occhi capisco che sta succedendo qualcosa di strano. Torna con lo sguardo verso l'entrata e mi volto.
Non faccio niente. Rimango fermo, ma dentro si sta muovendo tutto. Sento il cuore spaccarsi a metà, farmi un male atroce, un fastidio lancinante alla bocca dello stomaco e la testa annebbiata.
Marci finalmente guarda me, ma sta volta sono io a non considerarlo.

Marci:"Stefano.."

Sussurra a col tono alto.
Ci sono un ragazzo e una ragazza. L'uno appiccicato alle labbra dell'altra, le mani strette tra loro e i corpi attaccati.
Emma si è messa con un altro. Sta baciando un altro. Gli stringe le mani, gli sorride mentre si avviano verso di noi
Marcello si alza e mi si piazza vicino.

Marci:"sta tranquillo. Non fare scenate qua, ti prego"

Lo guardo e scuoto la testa. Mi metto seduto e mi accendo una sigaretta.

E:"ciao"

Saluta tutti e si mette seduta sulla sdraia di fronte alla mia.

E:"lui è Andrea"

Scuoto la testa e mi mordo la lingua. Non devo darci peso, me la sono cercata io. Spaccherei qualsiasi cosa, ma forse non riuscirei a far niente che scoppierei a piangere dal nervoso.
Si presentano tutti, Ale, Mike, Elena, Gabriele ed Elisa. L'ultimo è Marci che mi tira una pacca sulla schiena così da farmi alzare e presentarmi.
Mi ci ritrovo davanti e mi stringe la mano mentre ripete per l'ennesima volta il suo nome e io dico il mio. Si stacca da me, indifferente, forse nemmeno sa chi sono.
Non la guardo, non voglio vederle lo sguardo. Mi fa quasi paura vedere che magari è contenta del fatto che mi sono presentato, non voglio che pensi che mi vada bene così, vorrei che capisse che mi sta facendo del male, ma allo stesso tempo vorrei che fosse felice. E se lo è con lui io cosa posso fare? Ormai l'ho persa.

Andrea:"ti va di mangiare qualcosa?"

Si siede accanto a lei che si è sdraiata sul lettino e le appoggia una mano sulla schiena.
Nega mentre io mi alzo per andare al bar e non vedere lui che solo la sfiora con una mano.

Marci:"dove vai?"

Mi sussurra.

Ste:"a prendere una birra. Vuoi?"

Scuote la testa.

Andrea:"certo che per bere una birra con questo caldo serve un gran coraggio e un fegato di ferro"

Mi volto. Lo sento dal tono che usa che non mi sta prendendo in giro, che cerca solo di fare conoscenza, ma comunque mi da sui nervi.

Ste:"ti da fastidio?"

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