EMMA
Continuo a tirargli pugni sul petto e ripeto che è colpa mia, mentre Marci mi dice di stare tranquilla, che non è vero che è colpa mia.
E invece lo è.
Dopo che gli ho detto di non volerlo vedere mai più. Mi aveva guardata come si guarda la persona che ti fa più male nella vita e se n'è andato.
Se n'è andato sul serio.Marci:"smettila Emma, ti prego. Smettila di piangere, perfavore"
Ha la voce rotta, si trattiene dallo scoppiare in lacrime. Mentre stringo la sua maglietta in un pugno e tengo il viso appiccicato al suo petto mi gira di tre quarti e mi lascia andare.
Non voglio vedere la scena che ho visto prima. Non voglio vedere niente.
Non riesco a vedere niente.
Ho il suo sguardo preoccupato fisso addosso, le sue braccia sporte verso di me. Abbassa la testa di lato per guardarmi in faccia e finalmente apro gli occhi di nuovo, gonfi di lacrime, li sento pesanti.
E scoppio ancora di più lanciandomi addosso a lui che subito mi stringe come mai nessuno mi ha stretta prima.STEFANO
Ho sentito il mio nome urlato a gran voce per almeno tre volte. Come se qualcuno mi stesse cercando al buio, come se non riuscisse a vedermi.
Ho lasciato il poliziotto davanti al cancello di casa e le sono corso incontro non appena l'ho vista.Marci mi ha guardato e probabilmente credeva di aver visto un fantasma, ma l'ha fatta voltare verso di me e non appena mi ha visto mi si è lanciata contro, con gli occhi pieni di lacrime, in piena crisi nervosa.
Non ho fatto altro se non stringermela addosso per almeno due minuti, ma quando ho visto che non aveva intenzione di tranquillizzarsi le ho preso il viso tra le mani e ho cercato di asciugarle gli zigomi. Sfioro il suo naso col mio e la guardo fissa negli occhi.
Ste:"ei che c'è...?"
Mi abbraccia stretta e la tiro su da terra. Allaccia le gambe attorno ai miei fianchi e le braccia attorno al mio collo, mentre col viso ci rimane nascosta. Mi siedo sul muretto tenendola in braccio, a cavalcioni su di me.
Ste:"che succede Em...?"
Piange e Marci sospira.
Le accarezzo la schiena e le bacio una guancia ripetutamente.Ste:"ei..."
Tiro su il suo viso appoggiando il mio naso sul suo, ma continua a respirare pesantemente.
Ste:"Em, ti prego parlami... che c'è?"
E:"io...io...ho visto tutta questa gente, non c'eri. Sono usciti i paramedici, il lettino... io-"Le prendo il viso tra le mani e la guardo fissa negli occhi.
Ste:"sono qua"
Le bacio la fronte per poi stringerla di nuovo più forte che posso. Non si stacca nemmeno con il piede di porco e a me va benissimo così.
E:"pensavo fosse colpa mia"
Ste:"ma cosa vai a pensare? Testa marcia"Le sorrido e si appoggia a una mia spalla, mentre io faccio quel che posso per farla calmare. Le accarezzo il viso, le braccia, le bacio la fronte finché non si calma.
Marci:"ci siamo presi un infarto, Stefano"
Ste:"ma siete tutti scemi? Ma cosa vi siete messi in testa?"
Marci:"non lo so, ha fatto tutto lei. Io mi sono basato su quello che ho visto"La guardo, mentre continua a cercare di prender pace con la testa sulla mia spalla.
Marci:"cos'è successo?"
Scuoto la testa e cerco di mettere a fuoco il meno possibile la scena che ho visto prima.
Ste:"Simone si è presentato sotto casa mia, incazzato nero. Ho mollato l'accordo preso con Caronte e si è imbestialito. È venuto qua, ha iniziato a dire cose assurde e mi ha intimato di aprire la porta di casa... non ho avuto scelta, ho aperto"
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Prendi fiato e scegli me 2
Fanfiction"Ed ero ubriaco è vero, ho gridato di odiarti per le strade della città, sono arrivato fin sotto casa tua e ho suonato il campanello ripetutamente. Volevo dirtelo in faccia che ti odiavo. Poi hai aperto e cazzo. Io ero ubriaco, ma tu eri ugualmen...