Come ghiaccio che scalda

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STEFANO
Siamo tutti in piscina, io non sono per niente tranquillo. La discussione avuta ieri con Caronte mi tormenta l'esistenza e non mi ha fatto dormire. Quando ho provato a chiudere occhio sono tornati a bussare alla mia porta del sonno gli incubi che non mi facevano visita da tanto tempo.
Non faccio altro che tenerla d'occhio, Andrea non c'è quindi posso tenerle lo sguardo fisso addosso quanto mi pare.

Marci:"così la consumi"

Mi volto verso Marci e scuoto la testa.
Nel frattempo lei si alza dal lettino e prende la borsa. Ora dove cavolo vuole andare?

Ste:"dove vai?"

Si volta con un'espressione stranita e si porta gli occhiali da sole sulla testa.

E:"al bar, perché?"

Scuoto la testa. Sono tutto scemo.

Ste:"niente, così tanto per chiedere"

Storce la bocca e se ne va, mentre io mi gratto la testa senza perderla di vista.
Continua così tutta la giornata, le ho chiesto dove andasse almeno sette volte, a ogni minimo passo che faceva.

E:"ma si può sapere che cazzo vuoi?"

Me la sono meritata questa risposta, le sto addosso come un avvoltoio, mi incazzerei anch'io.
Solo che lei non sa cosa so io. Non sa che uno stronzo pericoloso mi sta addosso e per farmi del male potrebbe andare a colpire direttamente lei. Sa benissimo che è l'unico sistema per farmi soffrire davvero.
Mentre sta facendo l'ultimo bagno della giornata e i miei occhi non si staccano da lei mi si affianca nuovamente il mio migliore amico che non si è perso un minuto di tutto quello che è successo nel pomeriggio.

Marci:"che cavolo ti prende?"

Sbuffo.

Ste:"niente"
Marci:"vuoi farmi fesso? Ti conosco da tutta la vita, nonostante tutto sei il mio migliore amico, ti pare che non capisco se hai qualcosa che non va?"
Ste:"davvero Marci non è niente"
Marci:"ascolta... lo so benissimo che ti manca, che vorresti tornare come prima, che vorresti che fosse tua ancora, però devi far pace col fatto che è andata avanti. Ha un altro, Stefano. Probabilmente si sarà innamorata, non lo so, ma senza dubbio ha superato quella che era la vostra storia. Devi farlo anche tu"

Scuoto la testa. È completamente fuori strada.

Marci:"ho sempre fatto il tifo per voi due, ma non posso vederti mentre ti distruggi così da solo"
Ste:"non sarò di certo io a scavarmi la fossa"

Aggrotta la fronte.

Ste:"Marci, mi sono infilato in un bel guaio"

Lo guardo dritto in faccia e lui mi incita a parlare.

Ste:"andiamo a prenderci una birra"

Ce ne andiamo verso il bar della piscina e mi siedo a un tavolino un po' più isolato rispetto agli altri.
Con calma gli racconto tutto. Del casino che ha combinato Simone e del modo in cui ho provato a mettere a posto le cose, di Caronte e del suo avvertimento, se così si può definire.
Lui sta zitto per un lungo lasso di tempo e scuote la testa con gli occhi sgranati.

Marci:"Cristo Stefano, hai fatto un casino. Ma come ti è saltato in testa di metterti a disposizione di quel coglione e di uno spacciatore?"

Alzo le spalle, non so davvero come rispondere. Volevo solo aiutare un vecchio amico.

Marci:"quindicimila euro sono tantissimi Stefano. Io posso passartene al massimo cinquecento, una parte di quelli che ho messo da parte per l'università"
Ste:"no, ma che sei matto?"
Marci:"non voglio che ti succeda niente. Nè a te nè a lei"
Ste:"con cinquecento euro lo faccio incazzare ancora di più. Devo portargli tutti i soldi entro sei giorni. Stanne fuori Marci, ti prego, non metterti in un casino che è più grosso di te"
Marci:"ne devi parlare con lei"

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