8 - La bellezza della gentilezza

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Ricominciano le lezioni, conoscete le classiche accademie dove non si fa niente e nonostante questo bisogna studiare? Ecco oggi si ricomincia.
Io e le mie sorelle siamo al secondo anno, e sinceramente io sono già stanca.

Ora ci stiamo dirigendo verso la classe di galateo, si descrive in una parola: uggioso.

"Ma sentite anche voi quanti freddo c'è oggi?" Chiedo alle ragazze davanti all'accademia anche chiamata carcere minorile, ed è vero sono rigidi che si potrebbe immaginare di essere in carcere, ma questi sono particolari molto superflui.
"Io sento freddo perennemente, tutto l'anno." Dice Nicole.
"E le accezioni?" Chiede Angelica.
"Giugno, luglio e agosto non si contano, durano troppo poco." Afferma.
"Che triste storia." Dice Sara.
"Si come quella che ho letto ieri, ho pensato che la protagonista fosse morta! È invece no." Ecco che comincia con la storia della sua vita.
"Io manco ho letto! Ho passato tutto il giorno a nascondere i libri da mia cugina." Mi lamento.
"La prossima volta non cerchi di ucciderle il criceto." Mi ricorda Sara.
"Chissà chi ha aperto la porta a Gioia." Sento sussurrarmi alle spalle. Newt.
"Ah quindi sei tu il disgraziato che devo uccidere? Ti sei prenotato?" Chiedo.
"Io non ho bisogno di pernottamenti, ma se vuoi che ne chiedo uno per un corso sulla gentilezza, credo ti serva sai." Mi prende in giro.
"Senti chi parla! Il cavaliere di sto ca-" Sara mi blocca prima che possa insultarlo a dovere.
"Ora noi dobbiamo andare." E vengo trascinata via senza aver risposto a dovere.

"Dove stiamo andando?" Chiedo.
"A fare equitazione." Mi risponde Emily.
"Ah."
Mentre stavo camminando un ragazzo mi spintona e finisco in un laghetto.
"L'acqua è pure marrone!" Mi lamento cercando di pulirmi Serena mi rende una mano per aiutarmi ad uscire da quello squallido liquido in cui mi ritrovo.
"Massí ha lo stesso colore del caffè." Mi fa notare Emily.
"Non credo sia buona, vuoi provare a vedere?" Chiedo.
"No no grazie, tienitela te."

"Sai odori un po' di terra." Mi chiede Newt sogghignando durante la pausa pranzo.
"Con la tua opinione mi pulisco il- aia!" Nicole mi ha prestato il piede, ma allora lasciatemi rispondere.
"La gentilezza è il tuo forte." Mi fa notare Newt.
"Per fortuna non sono abituata a sprecare il cibo, ma sai che ti meriti un tortino in faccia."
"Oh dai, non dirmi che mi odi solo perché ho cercato di ucciderti facendo andare a fuoco il castello." Mi dice Newt con un sorrisetto arrogante.
"Arriverà un giorno in cui la vendetta prenderà il sopravvento su tutto, come una fiamma che non si riesce a spegnere. E in quel momento sarai già morto." Lo guardo fisso negli occhi con aria seria.
"Che gentili che siete tra di voi." Dice Nicole.
"Ricordati Newt, menomale che non pensi a voce alta." Detto questo me ne vado.

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