Capitolo 4

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Come per magia riuscì a tranquillizzarmi. 

Devo ammettere che sapeva farci.

<<Ti va di fidarti di me?>> mi disse ad un certo punto guardandomi negli occhi.

<<S..si>> risposi io un po' titubante, non capendo  cosa volesse fare 

Mi fece nuovamente sdraiare e poi si mise  disteso sul fianco vicino a me. 

<<Voglio toccarti, ma prometto che non metterò nessun dito dentro e ti accarezzerò esclusivamente da sopra la stoffa delle mutandine.>> mi disse accarezzandomi il viso per poi sporgersi verso di me e baciandomi dolcemente le labbra. 

L'imbarazzo tornò e anche la paura, ma c'era qualcosa nel suo sguardo che mi rassicurava. 

Non dissi niente, mi limitai ad aprire leggermente le gambe come segno di approvazione. 

James lo notò subito e sorrise allungando una mano verso la mia intimità. 

Appena le sue dita toccarono il sottilissimo perizoma che indossavo ebbi un sussulto. 

Mi sentivo bollente. 

Iniziò a baciarmi dolcemente mentre le sue dita mi continuavano ad accarezzare, anche esse molto dolcemente. 

Gli misi nuovamente una mano fra i capelli e li accarezzai. 

Era un gesto forse stupido, ma devo dire che mi aiutava a scacciare in qualche modo l'imbarazzo.

Le dita di James iniziarono a massaggiarmi con po' più di intensità e il mio respiro a quel punto diventò molto più forte. 

Iniziai a lasciarmi sfuggire qualche gemito. 

La mia intimità iniziava a bagnarsi sempre di più e sentivo un calore crescere in me. 

Le sue labbra si staccarono piano dalle mie e a quel punto i miei gemiti iniziarono ad essere più liberi perchè non si trovavano più soffocati dai baci. 

Sentì James muoversi e posizionarsi sopra di me, ma non completamente. 

Una delle sue gambe era finita tra le mie e questo mi impediva ora di poterle chiudere.

Anche la sua mano cambiò leggermente angolazione, così facendo i suoi tocchi diventarono più passionali. 

Sentivo la faccia bollente e non solo, avevo caldissimo. 

Era estremamente eccitante quello che stava succedendo e i miei gemiti ne erano la conferma. 

Tornò a baciarmi piano soffocando nuovamente le mie piccole urla di piacere. 

Ad un tratto iniziai ad avvertire come una scossa partire dal basso ventre e percorrermi tutta la spina dorsale, per poi disperdersi lungo tutto il corpo. 

Le gambe iniziarono a tremarmi e involontariamente gemetti molto più forte di prima. 

<<Piccola brava, lasciati andare, solo per me>> mi sussurrò sulle labbra dolcemente mentre continuava a toccare passionalmente la mia intimità. 

Con una mano gli strinsi forte i capelli e provai di riflesso a chiudere le gambe che però si scontrarono che le bloccò a metà strada. 

Sfinita mi lasciai andare e respirando affannosamente. 

Quello che avevo appena avuto era un orgasmo fortissimo. 

Succedeva che ogni tanto mi toccassi da sola, ma mai e poi mai avevo provato tali sensazioni e le avevo provate solo grazie a delle carezze e delle toccatine fatte da sopra le mutandine.

My dad's friend // L'amico di mio papàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora