Capitolo 23

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<<E' successo qualcosa>> chiese James preoccupato 

<<No, nulla di grave, però volevo parlarti di Raya>> disse mio padre con una voce strana 

Pensavo di star male 

Mio padre aveva scoperto tutto? 

Sapeva di me e James? 

Era assolutamente impossibile. 

L'unica che sapeva di questa storia era Sarah e mai e poi mai avrebbe detto qualcosa ai miei genitori 

<<Vuoi parlarmene di persona o può andare bene anche qui al telefono?>> chiese James cercando di rimanere tranquillo quando in volto invece aveva un'espressione che diceva il contrario 

<<Se vuoi passo a casa tua in mattinata se non è un disturbo, oppure ti offro un caffè al bar, è uguale dimmi tu come sei più comodo>> disse mio padre 

<<Dai incontriamoci al bar quello vicino a casa mia fra un'oretta>> disse James 

<<Va bene, a dopo>> disse mio padre per poi riattaccare il telefono 

Io volevo piangere 

Prevedevo che da lì a un'ora sarebbe successa una catastrofe 

<<Ehi piccola stai tranquilla>> mi disse James guardandomi negli occhi, sembrava avermi letto nella mente 

<<No, non sto tranquilla. Cosa vuole mio papà da te ce riguarda me? Sono sicura che sa qualcosa e ora ci fa il culo a tutti e due>> dissi presa dal panico 

<<Non sa nulla, te lo garantisco. Se avesse saputo qualcosa sicuramente non mi avrebbe invitato al bar a bere un caffè, vedrai che non è nulla>> mi disse James per poi alzarsi dalla sedia. 

<<Dobbiamo andare, ti devo portare dalla tua amica o preferisci andare a casa?>> mi chiese 

<<Portami da Sarah, non voglio vedere i miei ora>> dissi alzandomi e seguendolo verso la cassa 

James pagò e andammo in auto. 

Il viaggio di ritorno fu abbastanza silenzioso.

Io non riuscivo a stare calma e avevo nella testa mille pensieri.

Lui sembrava calmo ma sapevo che non lo era. 

Arrivati davanti casa di Sarah lo salutai e lui mi diede un bacio sulle labbra 

<<Raya stai tranquilla vedrai che con tuo padre non succede nulla, ti scrivo più tardi>> mi disse dolcemente. 

Gli sorrisi e poi scesi dall'auto. 

Lui in nemmeno due secondi ripartì, si vedeva che aveva fretta 

Chiamai Sarah che per fortuna era in casa e in nemmeno cinque minuti mi trovavo in camera sua 

Le raccontai quello che era successo con mio padre e le cercò di tranquillizzarmi. 

Alla fine come al suo solito ci riuscì e il tempo passò senza che ne accorgessi. 

Ormai ero da lei già da un paio di ore. 

Mi aveva raccontato di quello che era successo la sera prima quando ero andata via dalla festa. 

Ares aveva iniziato a tempestarla di domande su di me. 

Sembrava davvero interessato e alla fine lei fu praticamente costretta a dargli il mio numero. 

Mi aveva detto che le sembrava davvero un bravo ragazzo e che avrei dovuto rispondergli al messaggio e dargli una piccola possibilità, anche solo come amico. 

My dad's friend // L'amico di mio papàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora