Capitolo 26

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Aprì la porta e vidi James seduto ad una grandissima scrivania. 

Dietro di lui c'era un'enorme finestra che si affacciava sulla città. 

Era meraviglioso.

<<Buongiorno piccola>> mi disse alzandosi e venendo verso di me. 

Indossava una camicia bianca con le maniche leggermente arrotolate, così da mostrare i muscoli sugli avambracci. 

Lo trovavo un particolare molto eccitante, lo ammetto. 

Al collo invece aveva una cravatta blu abbinata ai pantaloni, che questa volta non erano jeans, ma erano semplici pantaloni eleganti probabilmente di un completo. 

Infatti vidi la giacca abbinata appoggiata sullo schienale della sedia. 

Chiusi la porta alla mie spalle e avanzai verso di lui sorridendo. 

L'agitazione sembrava scomparsa, come per magia. 

Arrivato abbastanza vicino mi diede un piccolo bacio sulle labbra. 

Io ricambiai felice di vederlo.

<<Sei pronta per il tuo primo giorno di lavoro?>> mi chiese accarezzandomi i capelli 

<<Si, penso. Sono un po' agitata>> gli confessai 

<<Dai stai tranquilla, stamattina ho cancellato tutti gli impegni così da poterti assistere. Ti mostrerò e insegnerò tutto quello che dovrai fare>> mi disse 

<<Partiamo dalla tua scrivania, vieni che te la mostro>> disse dirigendosi verso il lato destro della stanza. 

Vicino sempre a un'enorme vetrata si trovava una scrivani in legno bianco, con posizionato sopra il monitor di un computer e un telefono. 

<<Eccola qui,  come vedi condividiamo l'ufficio, ma siamo abbastanza distanti, così nessuno disturba nessuno. Se hai bisogno di più silenzio per magari delle chiamate importanti sull'altro lato della stanza c'è un porta che conduce a una piccola sala riunioni. La puoi usare tranquillamente, tanto è la mia privata, non ci vanno altri dipendenti dell'ufficio.>> mi spiegò 

<<Se vuoi appoggiare la borsa lì c'è un appendiabiti, usalo pure. Ora ti mostro nel dettaglio come funziona il telefono e il computer e ti spiego cosa dovrai fare>> mi disse sorridendomi. 

Il suo modo di rivolgersi a me era davvero amorevole. Riusciva a farmi sentire a mio agio in pochi secondi. 

Appoggiai la borsa sull'appendiabiti e poi tornai da lui pronta a seguire tutta la spiegazione. 

James mi illustrò tutto con estrema cura e pazienza. 

Rispose a ogni mia singola domanda, anche le più stupide. 

Ammetto che provai a rimanere il più concentrata possibile, ma ogni tanto mi perdevo a guardare le sue labbra o i suoi muscoli sotto la camicia.

Anche se mi ero resa conto che i miei occhi non erano i soli a finire dove non dovevano, perchè pure lui si fece  scappare qualche occhiata.   

Era estremamente eccitante e bello anche in quel momento.

<<Penso di averti spiegato tutto, probabilmente ho dimenticato qualcosa, ma non ci sono problemi se hai dubbi chiedi pure quando vuoi>> mi disse sorridendomi 

Colsi la palla al balzo e gli dissi <<Si, forse so cos'hai dimenticato di spiegarmi e penso sia abbastanza importante>> 

Lui mi guardò con aria interrogativa <<Dimmi pure>> 

My dad's friend // L'amico di mio papàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora