Capitolo 41

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Mi addormentai stremata dal pianto. 

Mia mamma preoccupata venne in camera a controllarmi, ma le feci credere di stare poco bene perchè probabilmente mi ero presa che virus o influenza in giro.

Probabilmente fece solo finta di credere alle mie parole, ma la cosa più importante è che mi lasciò sola in camera senza disturbarmi per tutta notte. 

La mattina seguente sarei dovuta andare al lavoro, ma finsi di stare ancora poco bene di stomaco e alla fine rimasi a casa. 

Sarah mi aveva scritto qualche messaggio, chiedendomi come stavo e come mai non avevo risposto alle sue chiamate quella sera. 

Le dissi solo che mi ero addormentata prima del previsto senza specificare il perchè. 

I miei uscirono per andare al lavoro. 

Avevo la casa tutta per me. 

Potevo tranquillamente seppellirmi sotto le coperte e piangere finchè non sarei nuovamente riaddormentata. 

Presi in mano il telefono e cercai la chat di James. 

Mi misi a leggere alcuni dei vecchi messaggi. 

Nello specifico il mio occhio cadde su quelli dove ci chiamavamo amore. 

Ovviamente ripresi ancora a piangere. 

A quest'ora saremmo potuti essere in ufficio insieme. 

E ieri avremmo potuto passare la giornata insieme. 

Mi tornarono in mente le sue parole. 

Aveva fatto il possibile per tornare a casa Sabato notte così da passare la Domenica con me. 

E io invece come una cogliona avevo rovinato tutto. 

Il mio pianto diventò sempre più forte. 

Sentivo di aver bisogno di qualcuno al mio fianco. 

Sentivo che non mi sarei mai riuscita a calmare da sola. 

E più i minuti passavano e più stavo peggio. 

Avrei tanto voluto chiamare Sarah, ma non mi andava di disturbarla ancora e farla preoccupare. 

E poi non so nemmeno se la persona che avrei davvero voluto accanto in quel momento era lei. 

Presi il telefono e digitai il numero di James con molta fatica. 

Gli occhi bruciavano e con le lacrime che li riempivano non riuscivo a vedere nulla. 

Uno...due....tre squilli.... e poi nulla. 

Aveva rifiutato la chiamata. 

Riprovai inutilmente, perchè rifiutò anche la seconda chiamata. 

Decisi di scrivergli un messaggio.

''Puoi venire? Sto male'' 

Inviai quelle poche parole, sperando in una risposta. 

Il pianto era diminuito, ma il respiro non era totalmente tornato e al mio malessere si era aggiunto il mal di testa. 

I minuti passarono, ma non arrivò nessuna risposta. 

DRIIIN 

Ad un certo punto il campanello suonò 

Provai ad alzarmi dal letto con scarsi risultati. 

La testa girava e io facevo fatica a stare in piedi 

DRIIIN 

Il campanello suonò nuovamente. 

My dad's friend // L'amico di mio papàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora