Capitolo 18

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Ares senza pensarci due volte ricambiò con foga in bacio prendendomi in braccio appoggiandomi una mano sul sedere e l'altra dietro la testa.

Brian, non avendo ancora visto suo padre e notando il bacio, iniziò ad urlare <<Oh siiii baby così!! Vai Rayaaaa!>>

Anche gli altri lo seguirono iniziando a schiamazzare e a battere le mani per fare più casino possibile.

<<Vedo che vi state divertendo eh>> disse William ridendo.

Io e Ares ci staccammo

<<Oh ciao papà>> disse Brian

<<Sono venuto a salutarvi, ormai tutti gli altri ospiti sono andati a casa e io penso che andrò a letto, voi se volete restate pure, non ci sono problemi>> ci disse William

<<Ma che ore sono?>> chiese una ragazza

<<Sono quasi le 4 emmezza>> rispose William

<<Ah cavolo io devo andare>> dissero due ragazzi

<<Anche noi>> dissero altre tre ragazze

Praticamente eravamo rimasti in cinque

<<Raya, forse è meglio che vai anche tu,i tuoi ti stanno aspettando, mi ha scritto Jonh sapendo che ero qui >> disse James guardandomi con gli occhi infuocati

Mi sembrava strano che mio padre avesse scritto a lui, ma pensai che ormai il mio telefono si era scaricato da qualche ora ormai e giunsi alla conclusione che non essendomi riuscita a rintracciare avesse scritto a James.

Ammetto che in quel momento quello che aveva detto era molto credibile vista l'ora.

<<Bhè chiamalo e digli che ti fermi qui>> saltò su Brian

<<Grazie Brian, ma è meglio di no, gli avevo detto che sarei tornata, solo che non ho un modo di tornare>> dissi ingenuamente

Mi dispiaceva movimentare ancora il padre di Sarah e soprattutto Sarah stessa, so che aveva piacere a rimanere.

<<Ti posso accompagnare io senza problemi, tanto sto andando>> disse James.

Presa dalla rabbia e dalla voglia di urlargli in faccia decisi di accettare il passaggio, così in macchina lo avrei potuto insultare e sfogarmi nuovamente. 

Averlo visto lì mi aveva fatto andare su tutte le furie.

Alla fine uscì e mi avvolsi in uno degli asciugamani che William aveva portato e appoggiato su un tavolino 

<<Sei sicura Raya?>> disse Sarah

<<Si si>> le risposi prendendo poi la borsetta che era rimasta sullo sdraio. 

Mi dispiaceva davvero tanto lasciare lì tutti e soprattutto lasciare lì Ares dopo quel bacio, ma James su di me aveva un effetto calamita e non riuscivo a resistere. 

Alla fine salutai anche William e lo ringraziai. 

Scoprì che quando era giovane andava in classe con mio padre ma negli anni si erano poi persi di vista. 

Andai con James verso la sua macchina senza dire una parola, ero ancora fradicia e iniziavo a sentire freddo. 

<<Vuoi la mia giaccia?>> mi chiese lui

<<No, sto bene così>> dissi mentendo visibilmente 

Aprì la portiera e salì in auto. 

Provai ad accendere il telefono ma era totalmente scarico 

James salì, si allacciò la cintura e accese il riscaldamento dell'auto. 

Sembrava non importargli molto del fatto che gli stavo inzuppando il sedile. 

<<Non pensavo di trovarti alla festa>> mi disse mettendo in moto l'auto 

<<E io non pensavo di trovare te>> risposi in modo acido 

<<Siamo ben acide stasera eh, quel ragazzo non ti ha baciata abbastanza bene e ora sei insoddisfatta?>> disse lui ridacchiando 

<<Sono acida perchè sono qui con te e per la precisione Ares bacia divinamente>> gli dissi 

Vidi i suoi occhi infiammarsi. 

<<Scommetto che però non ti bacia come ti bacio io>> mi disse tagliente

Effettivamente non potevo dargli torto, Ares baciava bene ma non era nulla in confronto ai baci che mi dava James 

<<Puoi muoverti a portarmi a casa?>> gli dissi 

<<Si si>> rispose lui. 

Dopo circa dieci minuti arrivammo a un incrocio e vidi James svoltare dal lato opposto rispetto a casa mia

<<Guarda che hai sbagliato, dovevi girare a destra>> gli dissi ingenuamente 

<<Raya, fidati è la strada giusta>> mi disse lui. 

Dopo una decina di minuti arrivammo nella via di casa sua 

<<Stronzo, non è la via di casa mia, ma della tua! Cosa cazzo vuoi?>> gli dissi allarmandomi 

Lui non rispose fino a quando non ebbe parcheggiato. 

<<Senti Raya, Jonh non mi ha scritto nessun messaggio ok? Volevo trovare una scusa per rimanere solo con te e vedendo che tutti gli altri stavano andando via ho colto la palla al balzo. Devo parlarti.>> mi disse lui con un tono molto pacato 

<<Che brutto stronzo figlio di puttana!! Ti sto odiando. Avrei potuto stare con i miei amici a divertirmi, ma tu come al solito rovini tutto! In più non voglio parlarti!>> iniziai ad urlare

Lui si slacciò la cintura e mi prese le braccia avvicinandosi pericolosamente al mio viso. 

<<Ora calmati e andiamo in casa, giuro che dopo di porto a casa tua, ma prima voglio parlarti. Successivamente potrai mandarmi affanculo quanto vuoi>> mi disse rimanendo il più calmo possibile. 

Il mio respiro si fece più pesante, questa sua vicinanza mi stava mandando fuori di testa. 

Sentire le sue mani intorno alle mie braccia e le sue labbra così vicino alle mie mi mandava in estasi. 

Senza pensarci due volte ne approfittai e lo baciai. 

Non so cosa mi passò per la testa, ma sapevo solamente che volevo un suo bacio. 

Lui ricambiò con passione. 

Nonostante tutta la rabbia che provavo ammetto che in questa settimana dove non ci eravamo ne visti ne sentiti i suoi baci mi erano mancati

Sentì lui sorridere e poi si staccò 

<<Va bene, vengo in casa, ma poi mi riporti dai miei>> gli dissi 

<<Se vuoi ti faccio venire anche qui in auto>> disse lui malizioso 

<<Cretino!>> gli dissi tirandogli la borsetta.

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Ciao a tutt*!

Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento!

Se vi fosse piaciuto vi chiedo gentilmente di lasciare una stellina o un commento per farmelo sapere :)

Al prossimo capitolo!



My dad's friend // L'amico di mio papàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora