CAPITOLO I.

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- Le camere sono pronte?- urlò Mark, affacciandosi in corridoio dalla porta della cucina.

- Si, è tutto sistemato- Silvia si sporse leggermente dalla balaustra del piano superiore, in modo da poterlo guardare.

- Non essere così nervoso! Andrà tutto bene- cercò di tranquillizzarlo.

- Lo spero- mormorò il ragazzo, tornando in cucina. Era stato felice di accettare la richiesta di suo nonno: la sua famiglia possedeva una grande casa in montagna, vicino ad un bosco, e quando era stato proposto di organizzarvici una vacanza non aveva esitato a offrirsi di gestirlo lui.

Però, quando aveva ricevuto più informazioni, aveva iniziato ad agitarsi: i ragazzi che stavano per arrivare a quanto pare non erano i più socievoli del mondo e Mark temeva che avrebbero potuto creare dei problemi.

Era così concentrato sui suoi pensieri che non si accorse quando la porta che dalla cucina dava sull'esterno si stava aprendo; Nathan, il suo migliore amico, entró nella stanza e si trattenne dal ridere a vedere l'espressione del suo amico.

- E smettila di essere nervoso! Siamo qui apposta per aiutarti no? Vedrai che andrà tutto bene- affermó.

Mark sussultó nel sentire la voce del ragazzo, ma poi si voltò verso di lui e sorrise.

- Grazie ragazzi; lo apprezzo molto- affermò, mentre anche Silvia entrava nella stanza.

- Ho sentito che ci saranno altri due ragazzi ad aiutarci a gestirli- commentò.

- Si: una è la figlia dell'ideatore del programma, l'altro è un ragazzo che si è offerto per dare una mano- spiegò Mark.

- Non sarà strano essere responsabili per ragazzi della nostra stessa età?- fece notare Nathan.

- Siamo quasi tutti maggiorenni, noi siamo qui solo per gestire la situazione ma confido nel fatto che riceveremo un aiuto da parte loro. Spero che siano tre mesi piacevoli- Mark sorrise, e di riflesso lo fecero anche Nathan e Silvia.

Il castano era sempre stato in grado di tirare su tutti con parole semplici o un sorriso, per questo i due erano certi che sarebbe andato tutto bene.

O almeno, se lo auguravano: avevano rinunciato tutti e tre a partire per poter seguire quel progetto, e anche se erano felici di poter passare tanto insieme speravano che anche gli altri ragazzi la pensassero allo stesso modo, o sarebbe stata dura.

Sentirono il rumore di un motore e si affrettarono ad uscire: un pullman stava arrivando verso la casa.

- Eccoli- Mark cercó di fare un respiro profondo mentre osservava il pullman fermarsi.

Nathan e Silvia lo affiancarono.

- Fate un bel sorriso- si raccomandó la ragazza, e gli altri due fecero come era stato detto loro.

La prima a scendere dal pullman fu una ragazza dai lunghi capelli castani e l'aria severa, e dietro di lei un ragazzo con dei lunghi capelli biondi, quasi verde chiaro.

- Prendere i vostri bagagli- ordinò la ragazza, voltandosi verso i ragazzi ancora sul pullman, per poi andare verso i tre proprietari insieme al ragazzo.

- Chi è Mark Evans?- chiese.

- Sono io; è un piacere avervi qui. Loro sono Natahn Swift e Silvia Woods, i miei migliori amici che si sono resi disponibili per aiutarci- presentò Mark.

- È bello vedere che avete preso la situazione sul serio; io sono Nelly Raimond, la figlia dell'ideatore di questo progetto. Rimarrò a supervisionarlo- si presentò la ragazza.

- Io sono Byron Love, il supervisore simpatico- affermò il ragazzo biondo, facendo un sorriso.

- È un piacere conoscervi- Mark era abituato a parlare a nome di tutti e tre, e dato che Nelly metteva parecchia soggezione Nathan e Silvia ne furono più che felici.

INAZUMA ELEVEN: QUELL'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora