CAPITOLO XXXII.

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- È vero che ti seguirei in capo al mondo, ma non è neanche sorto il sole, dove stiamo andando?- mormorò Byron, leggermente addormentato.

- Jordan stava per avere un incubo, mica potevamo rimanere in stanza- fece notare Nathan.

- Si ma che ci facciamo nella foresta?-.

Nathan si voltò e gli porse la mano.

- Ti fidi di me?- gli chiese.

- Alla Jack e Rose o alla Aladin e Jasmine?-.

- Contando com'è finita, direi i secondi... Non ti piacerebbe vedermi vestito come Jasmine?-.

Byron afferrò la mano di Nathan e lo tirò verso di lui.

- Sono un tipo paziente, ma non sfidarmi- sussurrò, con la bocca a pochi centimetri da quella dell'altro.

- Seguimi e avrai una bella sorpresa- affermò Nathan, riprendendo a camminare.

Questa volta Byron era più sveglio: non vedeva l'ora di capire cos'avesse in mente Nathan.

Almeno finché non si trovò di fronte alla parete di roccia del lago.

- Nathan. Provo sentimenti verso di te dalla prima volta che ti ho visto e non hanno fatto altro che crescere in questi giorni; sai che ti seguirei ovunque. Ma se scalerò quella parete, ti troverai vedovo- dichiarò Byron.

Nathan rise.

- Tranquillo, prenderemo la stradina secondaria; anche perché altrimenti non faremo in tempo- dichiarò.

- In tempo per cosa?-.

Nathan non rispose e riprese a camminare, prendendo la stradina secondaria che Byron aveva usato pochi giorni prima per raggiungerlo.

Quando arrivarono in cima, il biondo capí cosa intendesse Nathan poco prima: proprio in quel momento, i primi raggi del sole stavano illuminando la terra.

Era veramente uno spettacolo magnifico, eppure loro non lo stavano guardando: erano impegnati a fissarsi negli occhi.

- Se non sbaglio, l'ultima volta eravamo rimasti qui- mormorò Nathan, sciogliendosi la coda.

Byron gli prese l'altra mano.

- Questa volta non mi farò fermare neanche da una calamitá naturale- dichiarò.

Nathan sorrise.

Byron si avvicinò lentamente a lui, fino a fare incontrare le loro labbra.

Finalmente, avevano avuto il contatto che entrambi bramavano da tempo.

Byron, così abituato a fare sbocciare gli amore negli altri, aveva trovato qualcuno da amare e da cui essere amato.

Nathan, che per anni era stato vittima di un amore impossibile, era riuscito a trovare qualcuno pronto a prendersi cura del suo cuore con amore e con cui poteva ricambiare il favore.

Quel bacio, inizialmente dolce, si trasformò in qualcosa di molto più appassionati quando entrambi allungarono le braccia per stringere l'altro a sé.

Finalmente, potevano appartenersi senza problemi.

Intanto, la casa si stava svegliando: Suzette quella mattina si era alzata presto, e svegliata dal rumore che aveva fatto anche Cammy si era svegliata e aveva deciso di seguire l'altra in cucina.

- Va tutto bene?- le chiese, raggiungendola alla finestra a cui si era affacciata.

- Cammy! Scusami, non volevo svegliarti-.

- Nessun problema, non dormo mai fino a tardi. Allora? Cosa ti preoccupa?- le chiese ancora.

- Ma niente tranquilla!-.

INAZUMA ELEVEN: QUELL'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora