Mark fece un rapido controllo visivo e sorrise nel vedere che c'erano tutti.
Silvia aveva ragione, bastava dare loro le motivazioni giuste.
- Bene, possiamo andare. Mi raccomando, cercate di non perdervi e di prestare attenzione al sentiero, così se vi va di tornarci potrete farlo anche senza di noi-.
Si scambió uno sguardo con Silvia e Nathan; la ragazza sarebbe stata a metà gruppo, mentre il ragazzo in fondo, in modo da aiutarlo a controllare che nessuno si perdesse.
Nelly aveva scelto di stare a capo con Mark, per memorizzare al meglio la strada, mentre Byron aveva dichiarato di voler controllare le retrovie insieme a Nathan.
Dopo aver ricevuto qualche risposta di approvazione, Mark decise di mettersi in marcia.
La foresta era parecchio grande, e nelle aree lontane dal percorso c'erano anche animali selvaggi; quando aveva saputo dell'arrivo dei ragazzi, aveva segnato gli alberi in modo da poter mostrare il percorso da prendere per evitare ogni pericolo.
- Siamo sicuri che non ci siano animali sul sentiero?- chiese Nelly, che non era mai stata un'amante dell'esplorazione.
- Tranquilla, non si avvicinano mai: gli animali sono più spaventati dall'uomo di quanto si pensi. Se non si invade il loro territorio, non hanno motivo di avvicinarsi- spiegó il ragazzo.
- Capisco...- mormorò lei.
- C'è qualche tratto di strada difficile da percorrere?- questa volta la domanda veniva da Axel.
- È praticamente tutta pianeggiante, bisogna solo stare attenti a non inciampare nelle radici. Per arrivare al lago c'è una piccola discesa, ma non è pericolosa- rispose Mark.
- Non avete modificato niente di questa foresta- commentó Jude, che guardandosi intorno non aveva notato tracce di interventi da parte dell'uomo.
- No: mio nonno ha preso questa casa proprio perché voleva allontanarsi dalla città ed immergersi nella natura- rispose Mark, cercando di non fare vedere quanto fosse felice di stare riuscendo a conversare con i due ragazzi.
Axel aveva deciso di stare avanti nel tentativo di seminare Austin, che ancora lo guardava come se fosse un dio sceso in terra.
Vedendolo conversare con Mark, il ragazzo aveva deciso di spostare l'attenzione su Kevin.
- Quindi anche tu sei un appassionato di sport?- gli chiese.
- Si- rispose Kevin.
Dopo l'accaduto della mattina voleva tenere un profilo basso, e per fortuna il fatto che Shawn gli fosse rimasto lontano e stesse camminando leggermente isolato davanti a loro lo stava aiutando.
Ancora non sapeva cosa fosse preso all'albino, ma era più interessato a non beccarsi una punizione da Nelly che a scoprirlo.
Dopotutto, sapeva che in quella situazione la ragazza aveva il pieno potere su tutti loro, e non ci teneva a scoprire cos'avrebbe potuto fare se avesse attaccato briga per due volte nel giro di un giorno.
Anche se il ragazzino al suo fianco stava toccando un altro tasto dolente, che Kevin cercò di ignorare per il bene di entrambi.
Jude invece si era avvicinato al gruppo in testa perché, già che era lì, voleva esplorare il luogo il più possibile.
Inoltre, in quel modo si era allontanato da Caleb, che stava cercando modi per infastidire anche lui.
Ma capendo che l'unico momento in cui avrebbe potuto parlare con l'altro senza che si perdesse nella contemplazione del mondo era quando si trovavano in stanza, Caleb era tornato da Joe e David.
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INAZUMA ELEVEN: QUELL'ESTATE
Fanfiction- Non posso evitare di notare le reazioni delle persone intorno a me; ma non mi metto a indagare sulla vita di qualcuno che non vuole che lo faccia. Per cui, i tuoi segreti sono al sicuro-. Su richiesta del nonno, Mark Evans ha accettato di organizz...