Per raggiungere la zona della casa di Dark, avevano utilizzato sia le macchine che le moto, che decisero di lasciare vicino ad una stazione di polizia sotto il controllo dei poliziotti per cui lavorava Archer.
- Bene ragazzi, saremo divisi in gruppetti con due scopri principali. Celia, Darren e Scott; Kevin, Shawn e Steve; Joe, David e Tod: dovrete tenere d'occhio la casa di Dark. Provate a sbirciare nei dintorni se vedete qualcosa di strano, segnatevi veicoli e persone che entrano ed escono, ma state attenti a non farvi scoprire. Noi altri ci occuperemo di esplorare la città: Axel e Austin, seguite Archer; Victoria e Hurley con Bobby; io ed Heric andremo con Paolo- spiegò Mark, che si era fatto dire le squadre da Willy.
- La mia squadra è in contatto con la polizia, se avete bisogno affidatevi a loro. Qualsiasi cosa può essere utile: teniamoci sempre in contatto. Salviamo quel testone di Caleb e quel santo di Jude che dovrà sopportarlo d'ora in poi, va bene?!-.
Il discorso di Archer caricò tutti, che non urlarono solo per non farsi sentire da orecchie indiscrete.
I ragazzi si diedero gli ultimi "buona fortuna" per separarsi.
Intanto, anche il gruppo di Jordan, Byron, Nathan, Suzette, Cammy, Nelly, Torch e Gazelle era arrivato a destinazione.
Nel vedere l'orfanotrofio da lontano Jordan si era sentito quasi a casa, ma una volta giunto all'entrata aveva dovuto fermare i suoi tremori.
Sapeva di essere al sicuro: aveva Nathan e Byron da una parte, Torch e Gazelle dall'altra e tre ragazze piuttosto combattive dietro.
Ma aveva paura.
Ormai i brutti ricordi su quel posto avevano scacciato completamente quelli belli; non riusciva neanche più a ricordarsi di quando sorrideva.
Non era mai stato veramente felice lì: era tutta una finzione decisa da chi l'aveva cresciuto.
Non era mai stato felice prima di incontrare Xavier.
E adesso, il futuro di quel ragazzo dipendeva da lui.
Non era difficile: doveva entrare, dire che era abbastanza grande da cavarsela da solo, lasciare le questioni legali a Nelly e Cammy, uscire ed andare da Xavier.
Poteva farcela.
Doveva farcela per lui.
- Jordan, quando sei pronto entriamo- sussurrò Nathan.
Il verde fece un respiro profondo, poi compí un paio di passi in avanti; tutto il gruppo lo seguì.
Il ragazzo allungò il braccio e suonò il campanello.
Poco tempo e venne ad aprire un uomo, uno dei responsabili dell'orfanotrofio.
- Jordan! Che sorpresa averti qui-.
- Salve- a Jordan venne spontaneo sorridere, come gli avevano insegnato.
- Loro sono tuoi amici? Ti dispiace dare una mano a preparare il pranzo? Siamo un attimo indaffarati, poi mi racconterai come mai sei tornato così presto-.
- Certo, nessun pro...- la risposta di Jordan venne bloccata da Byron che gli diede un lieve colpetto sulla schiena.
Il verde cercò di tornare in sé.
Non era lì per tornare all'orfanotrofio: era lì per aiutare Xavier.
- Scusi, ma oggi non potrò aiutare: sono qui per parlare con la direttrice- dichiarò.
Per un attimo, si pentí di essere stato così duro: la delusione e la sorpresa negli occhi dell'uomo lo fecero stare male.
Ma Byron si accorse subito che era finzione. L'uomo sapeva: sapeva qualcosa, anzi probabilmente tutto, non sarebbe stato strano se fossero stati informati dal padre di Xavier, o anche da Ray Dark.
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INAZUMA ELEVEN: QUELL'ESTATE
Fanfiction- Non posso evitare di notare le reazioni delle persone intorno a me; ma non mi metto a indagare sulla vita di qualcuno che non vuole che lo faccia. Per cui, i tuoi segreti sono al sicuro-. Su richiesta del nonno, Mark Evans ha accettato di organizz...