CAPITOLO XXXV.

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Il resto dell'estate passò più che tranquillamente.

Ray Dark ottenne ufficialmente l'ergastolo, e anche i suoi collaboratori sarebbero rimasti in prigione per un po' di tempo.

La squadra di Archer era tornata a casa perché la polizia aveva una nuova missione per loro: adesso che Dark non c'era piú, la città andava ripulita da tutti gli spacciatori e criminali minori per essere trasformata in un posto migliore.

Rimasero comunque in contatto con il resto del gruppo, anzi una sera erano pure andati alla casa in montagna per festeggiare insieme ai ragazzi e fare una bella partita a calcio proposta, ovviamente, da Mark.

Willy non solo era tornato insieme a loro, ma era stato reclutato nella squadra come esperto tecnologico, con immensa gioia del ragazzo che in quel modo poteva realizzare il suo sogno di essere un eroe che salva gli altri senza però esporsi a troppi pericoli.

Tutti gli altri avevano invece deciso di pensare alla questione "lavoro" o "studio" una volta finite le vacanze e avevano vissuto un mese di relax più totale.

Relax per modo di dire, dato che non furono solo gli sportivi a fare parecchio movimento in quelle settimane, ma sicuramente il divertimento era al primo posto nella mente di tutti.

Erano partiti come un gruppo di ragazzi sconosciuti che detestavano l'essere dovuti andare lì ed erano poco propensi a instaurare qualsiasi tipo di rapporto con gli altri.

Adesso erano riusciti a risolvere i loro problemi, o almeno, quelli principali per cui erano finiti lì, ed erano riusciti a instaurare i rapporti più veri che avessero mai avuto nella loro vita.

Non solo relazioni amorose, ma anche grandi amicizie erano nate in quella casa in montagna, dove la lontananza da tutto e tutti aveva reso quei ventidue ragazzi capaci di essere loro stessi.

Non avrebbero mai dimenticato quell'estate: anzi, tutti avevano accettato di buon grado la proposta di Mark di tornare lì l'anno dopo.

Probabilmente non sarebbero riusciti a rimanere per tre mesi, dopotutto avevano tutti dei progetti da portare avanti, ma sicuramente qualche settimana insieme l'avrebbero passata.

Puntavano a vedersi anche durante la vacanze di Natale, e sicuramente si sarebbero tenuti tutti in contatto.

In quel momento, si trovavano in aeroporto, pronti a salutare Erik che stava partendo per l'America.

- Sappi che ti verremo tutti a trovare- dichiarò Mark.

- Portiamo il divertimento in America!- esclamò Hurley.

- Non vedo l'ora! Vedete di non dimenticarvi di me mentre non ci sono- li ammonì Erik.

- Tranquillo, sarà impossibile- affermò Axel.

- Ragazzi, stanno annunciando il volo- fece notare Nelly.

- È ora degli ultimi saluti- affermò Erik, che si allontanò dalle sue valigie per abbracciare tutti i suoi amici.

Si soffermò in particolare su Darren e Hurley, i suoi amati compagni di stanza, ed i quattro sportivi che gli avevano spesso fatto compagnia quando non era con Silvia.

La ragazza fu l'ultima del giro di saluti; gli altri si allontanarono di qualche passo in modo da lasciarli soli.

- Ti chiamo non appena arrivo in America- dichiarò Erik.

- Dovresti prima raggiungere casa tua- gli fece notare la ragazza, che stava facendo di tutto per non fare vedere la tristezza che rischiava di sopraffarla al pensiero di separarsi da lui per tanto tempo.

INAZUMA ELEVEN: QUELL'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora