CAPITOLO XXIV.

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Nonostante fosse il luogo più lontano, dato che si spostarono anche durante la notte i ragazzi che si erano diretti da Hurley riuscirono ad arrivare quasi insieme agli altri.

Appena arrivati in città, Willy gli aveva indicato di andare alla spiaggia.

- Hey Celia, cos'hai in testa?- chiese Scott, voltandosi verso la ragazza mentre camminavano.

- Che intendi? Non ho niente in testa... Che diamine è?!- Celia si fermò di scatto sentendo qualcosa di molliccio sui suoi capelli.

- Scott, non sei divertente- borbottò Darren, mentre toglieva una rana giocattolo dalla testa della ragazza.

Scott scoppiò a ridere e Celia lo guardò male.

- Sei proprio infantile- borbottò, riprendendo a camminare.

- Guardate!- Darren alzó il braccio ed indicò un punto non molto lontano.

Poco distante dalla riva, su una tavola da surf, c'era Hurley.

I tre ragazzi corsero verso il bagnasciuga.

- Hurley!- urlarono Celia e Darren.

- Tizio che si crede figo solo perché sa fare surf!- urlò invece Scott.

Hurley, sentendo delle urla, si voltò verso il bagnasciuga e sbarró gli occhi.

Poi sorrise.

- Ciao ragazzi!- li salutó con la mano ed iniziò a guardarsi intorno.

Vide un'onda abbastanza alta, così ne approfittó per cavalcarla ed arrivare a riva più velocemente.

- Che bello vedervi qui! Sapevo sareste venuti!- esclamò, abbracciando prima Darren e poi Celia.

- Tu chi sei?- chiese poi, voltandosi verso Scott.

- Scott Banyan, poliziotto-.

- Ma che figata!-.

- Non è un poliziotto, è un collaboratore di un amico di Caleb che lavora con la polizia- lo corresse Celia.

- Poliziotto è più breve. Che ci fate qui ragazzi?- chiese Hurley.

Era felice di rivederli, ma gli premeva di più avere notizie di Victoria.

Celia li raccontó la situazione; più o meno a metà storia, Hurley iniziò a camminare verso casa sua, seguito dagli altri.

- Una volta convinti i tuoi genitori, andremo da Victoria- concluse Celia.

- Non ci sarà bisogno di aspettare. Hey pa!- urlò il ragazzo, accelerando il passo mentre entrava nel giardino di una casetta, nel quale un uomo stava pulendo una tavola da surf.

- Sei tornato presto. Loro chi sono?- chiese il padre con un sorriso gentile.

- I miei amici. Sono venuti a prendermi; dobbiamo salvare la mia ragazza- dichiarò Hurley.

- Capisco. Ragazzi, voi sapete qualcosa sul motivo per cui volevano pagarci per tenere nostro figlio a casa?- chiese l'uomo.

- Signore, sono un collaboratore della polizia; posso spiegarle tutto io- dichiaró Scott.

Celia si sorprese di quell'improvvisa serietà; le aveva fatto scherzi durante tutto il viaggio in nave, ma ora sembrava davvero un poliziotto.

- Entrate allora, vi offro qualcosa- dichiarò l'uomo, facendo loro cenno di seguirli dentro casa.

Mentre Scott e Celia spiegavano la situazione al padre di Hurley, il ragazzo era con Darren in camera sua a preparare uno zaino.

- Cosa ci vuoi mettere?- gli chiese Darren.

INAZUMA ELEVEN: QUELL'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora