CAPITOLO XXX.

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Per fortuna, le previsioni di Willy si avverarono: un paio di giorni dopo, la polizia fece irruzione nella casa di Ray Dark.

Purtroppo, non fu una cosa semplice; l'uomo era stato informato ed era riuscito a scappare prima di essere preso.

Non appena aveva avuto il via libera, Caleb era corso a liberare Jude.

Il rasta era svenuto, per cui non si accorse delle lacrime dell'altro mentre lo liberava e saliva con lui sull'ambulanza.

Il sollievo di essere riusciti a salvare tutti aveva fatto crollare la stanchezza sui ragazzi, che però si erano rifiutati di andare via senza Jude.

Anzi, anche Jordan, Xavier, Nathan, Byron, Nelly, Suzette, Cammy e Silvia li avevano raggiunti.

Cosa di cui soprattutto Mark ed Erik erano stati felici, anche se sul momento erano troppo preoccupati per Jude per pensare ad altro.

I medici avevano assicurato che il ragazzo era fuori pericolo, ma aveva comunque assunto quantità industriali di una droga sconosciuta e questo aveva avuto delle ripercussioni su di lui.

Jude Sharp dormì per due giorni interi, con i suoi amici che ogni giorno rimanevano ore in ospedale nella speranza di ricevere sue notizie, e la sera erano praticamente costretti ad uscire e tornare nella casa che avevano momentaneamente affittato.

C'era solo una persona che non lasciava mai la stanza di Jude: Caleb.

Archer era andato ad interrogarlo al posto della polizia, dato che erano amici, ben sapendo che il ragazzo non si sarebbe mosso di lí fin quando l'altro non si fosse svegliato.

Caleb osservó Jude: da fuori, sembrava semplicemente che stesse dormendo.

Era stato lui a togliergli sia gli occhialini che il mantello, appoggiandoli sul comodino com'era solito fare l'altro ragazzo.

Lo osservò respirare lentamente, con il battito del cuore collegato ad una delle tante macchine che aveva attaccate al corpo.

Sembrava rilassato.

I medici avevano detto che stava bene, il suo non era un vero e proprio coma: il suo corpo aveva semplicemente bisogno di riprendersi.

Eppure, Caleb si sentiva nervoso; voleva che Jude si svegliasse.

Fece un sospiro e gli prese la mano con entrambe le sue.

- Sto per fare un discorso molto profondo, ma tu vedi di non diventare uno di quei cliché dei film dove il protagonista esprime i suoi sentimenti all'innamorato in coma e quello si sveglia, chiaro?-.

Non ottenne risposta; Jude stava ancora dormendo.

Caleb serrò le labbra: per un attimo, aveva quasi sperato in quel cliché.

- Sei stato bravo a resistere; davvero bravo. Stavi soffrendo molto più di me, eppure hai reagito decisamente meglio. Non sono riuscito a non essere debole: vederti in quello stato è stato più terribile di quando ero io al tuo posto, ad essere usato come cavia. E non solo saperti lí mi faceva stare male, ma so anche che è successo per colpa mia. Affezionandomi a te, ti ho condannato; persone come Ray Dark sanno bene che ferirmi fisicamente non serve, e che sono poche le persone a cui tengo davvero. La verità è che quando ti ho visto, per un attimo mi sono dimenticato di quanto faccia schifo la mia vita. Ho ignorato il fatto di essere praticamente un fuggitivo ricercato da uno dei più grandi spacciatori del Giappone, e ho ignorato le conseguenze derivanti dal mio attaccamento a te. Tutto ciò che volevo eri tu: non ho pensato neanche per un secondo alle conseguenze, volevo solo te.

- Alla fine ero riuscito ad averti, a farti capire che sono una persona migliore di quella che si pensa. Ti avevo promesso di proteggerti, che niente ti avrebbe potuto fare del male. Eppure, per colpa mia, tu hai sofferto fin troppo. Io non mi reputo una cattiva persona: se faccio lo stronzo è solo perché è il meccanismo difensivo che ho dovuto adottare per sopravvivere nella situazione di merda in cui sono cresciuto. E vuoi sapere una cosa? Io non me lo merito, perché non ho fatto nulla di male. Ma non posso cambiare le cose. Anche se Dark finirà in prigione, ci sono molti altri che ce l'hanno con me: creditori di mio padre, alleati di Dark, ex clienti, ragazzi con cui ho avuto problemi... Se starai con me, sarai sempre in pericolo. L'unica cosa che posso fare per proteggerti è andarmene. E so che suona contraddittorio, dato che sono ancora qui; però prima di lasciarti per sempre io...-.

INAZUMA ELEVEN: QUELL'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora