CAPITOLO VIII.

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La mattina dopo, c'era un'atmosfera strana durante la colazione.

Nathan cercava di evitare Byron per paura di tornare sull'argomento "cotta segreta"; Xavier voleva a tutti i costi fare uscire Jordan dallo stato di annullamento in cui non sapeva di essere rinchiuso; Caleb evitava Jude, che dal canto suo cercava di fingere che non gliene importasse.

Inoltre, mancava qualcuno: Kevin e Shawn si trovavano ancora in stanza.

- Senti, chi altri potrebbe avermi preso la maglietta?- sbuffò Kevin.

- Kevin... Perché avrei dovuto prenderti la maglietta?- cercò di farlo ragionare Shawn.

- E io che ne so? Sei tu che sei strano!-.

Shawn a quel commento abbassò lo sguardo. Sapeva di essere strano, però non gli piaceva che glielo ricordassero... E soprattutto, non piaceva a lui.

- Fammi guardare nella tua valigia no? Così se non la trovo mi dimostrerai che non menti-.

Shawn sbarrò gli occhi: non poteva lasciare che frugasse nella sua valigia.

C'erano delle cose che non poteva lasciare che vedesse.

- Visto? Sei stato tu- sbuffó Kevin.

- E va bene, guarda pure nella mia valigia- mormorò Shawn.

Tanto a Kevin non importava di lui, anche se avesse visto qualcosa di strano lo avrebbe semplicemente ignorato.

Kevin lo superó, andando verso la valigia di Shawn, e la aprí, iniziando a cercare la maglietta, mentre l'albino lo fissava.

"Ci penso io".

Shawn scosse con forza la testa; non voleva avere di nuovo problemi. Se la sarebbe cavata da solo.

Ma l'altro non la pensava allo stesso modo: voleva proteggerlo ad ogni costo.

Kevin stava cercando di fare in fretta; sentiva una strana aria dentro la stanza, e come aveva già detto quel ragazzo lo inquetava.

Doveva muoversi a ritrovare quella dannata maglietta e raggiungere gli altri a colazione.

Si sentì afferrare per il colletto della maglietta e tirare indietro; si ritrovò con il volto di Shawn a pochi centimetri dal suo.

I suoi occhi avevano qualcosa di strano, qualcosa che non andava e che terrorizzò Kevin, che rimase di sasso.

- Ti ho detto di non guardare in quella valigia- ringhió l'albino.

- Tu sei un mostro...- sussurrò Kevin.

Un altro lampo passò negli occhi di Shawn, che lasciò il ragazzo e corse fuori dalla stanza.

Kevin rimase ancora un attimo immobile, pietrificato da quello che era successo.

Si riprese solo quando Mark entrò in stanza.

- Kevin, che è successo? Abbiamo visto Shawn uscire di corsa... Che ci fai lì per terra?- gli chiese, confuso.

- Quel ragazzo... Ha qualcosa che non va- mormorò Kevin.

- Che è successo?- gli chiese Mark.

- Non lo so... Stavo solo cercando la mia maglietta, pensavo l'avesse presa lui... E poi... Non lo so mi ha praticamente attaccato...- mormorò Kevin.

- Quale maglietta?-.

- Quella che ho usato ieri quando sono andato a correre-.

- Ce l'ha Silvia. Ho visto ieri che la lavava insieme alle altre- affermó Mark.

INAZUMA ELEVEN: QUELL'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora