CAPITOLO IX.

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- Chiunque abbia inventato i tuffi, è un grandissimo genio!- esclamò Victoria.

- Oppure solo un amante del divertimento, chissà- commentò Hurley.

- Appunto, un genio-.

Appena avevano incontrato Mark, che aveva detto loro che avevano trovato Shawn, i due ragazzi erano tornati alla loro attività principale: gare al lago.

- Allora, cosa mettiamo in palio oggi?- chiese la ragazza, mentre percorrevano la stradina che portava al punto da cui si sarebbero lanciati.

- Facciamo così: chi vince può dare un ordine all'altro. Ci stai?- propose lui.

- Ci sto! Che genere di ordine?-.

- Io, per esempio, se dovessi vincere ti ordinerò di baciarmi-.

Victoria si voltò di scatto e Hurley sorrise.

Era uno a cui non piaceva aspettare, preferiva cogliere l'attimo: tre mesi possono sembrare tanti, ma passano in fretta, soprattutto se li trascorri con qualcuno che ti rende felice.

Il ragazzo non voleva assolutamente lasciarsi sfuggire quell'occasione.

Sapeva che Victoria la pensava allo stesso modo, e voleva capire da subito se c'era qualche possibilità o se sarebbero rimasti semplicemente buoni amici che amavano divertirsi insieme.

Hurley ci aveva visto giusto: Victoria la pensava come lui.

Ma farlo capire subito al ragazzo non sarebbe stato divertente.

Così, si voltò e riprese a camminare.

- Vedremo chi vincerà- decretò.

Nonostante quello che si poteva pensare, Hurley non era per niente teso per la gara imminente: anche se non avesse vinto, presto si sarebbero sfidati di nuovo, come facevano sempre, e alla fine avrebbe vinto.

- Questa volta, facciamo una gara di apnea! Chi rimane più giù dopo essersi tuffato vince- dichiarò la ragazza.

- Ci sto! Pronta?-.

- Sono nata pronta! Tre...-.

- Due...-.

- Uno... Via!-.

Entrambi i ragazzi saltarono.

Victoria, nelle loro varie gare di nuoto, aveva notato che il tuffo la faceva entrare in acqua un attimo dopo al ragazzo; quel piccolo vantaggio le diede la possibilità di riemergere un paio di secondi dopo di lui.

- Evvai!- esclamò, riemergendo.

- Diamine...- borbottò Hurley.

Più che essere dispiaciuto per la sconfitta, temeva che quello fosse il modo della ragazza per comunicargli che non aveva alcun interesse verso di lui.

I due si avvicinarono alla riva, raggiungendo il punto in cui potevano mettere i piedi per terra in modo da riuscire a riprendere fiato.

- Ora ho paura di cosa potresti farmi fare...- borbottò Hurley.

Victoria sorrise.

- Oh, è un ordine molto semplice: dovrai lasciarti baciare- dichiarò.

Il ragazzo sbarrò gli occhi.

- Vuoi che io... Insomma... Nel senso...- il suo cuore iniziò a battere all'impazzata.

Victoria trattenne una risata nel vederlo così in panico.

- Cosa c'è di difficile? Tu stai fermo, io mi avvicino e ti bacio-.

Victoria era più che tranquilla; perché non avrebbe dovuto esserlo?

INAZUMA ELEVEN: QUELL'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora