Capitolo 16

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passa una settimana, tutto stava andando bene, il lavoro continuava frequentemente e le cose con Don Salvatore andavano abbastanza bene.
Un pomeriggio, il sole batteva forte sulla città, la casa che avevo nella sanità era illuminata e la musica inondava le stanze
<NISIDA ACAL A VOC>
<Eja ba>
<ABBASSA> mi sforzo ad abbassare la voce della tv e vado in camera sua
<che sti facendo?>
<no niente>dice, mentre si ala posando una scatola
<ti è caduta..>stavo per dire, mentre raccolgo una foto di me e la mamma a 2 anni
<Nisida..>
<era proprio bella>mi siedo sul letto, seguita da lui che porta un braccio attorno alle mie spalle accarezzandomi il braccio
<sembravate quasi gemelle, solo che tu avevi qualche anno in meno>
<haha>sento le prime lacrime calare sul mio volto che scaccio via con due dita
<un giorno gli farò giustizia pa', avessa murí si nun o facc>
<no Nisida, chest e na cos c'aggia fa ij>
<no pà, aggia uardà chill c l'accis rind a l'uocchij primm e c chiavá na pallottola in fronte>mio padre prende la foto e la posa
<adesso basta, dai Nicola ti aspetta per lavorare>
<Nicola oggi non c'è>
<come non c'è?>
<si è raffreddato e per adesso Tyson mi accompagna lui fino al suo ritorno>
<ah vabbe, allor statt accort, ij vac a du don vittorio>
<vabbò>lascia un bacio sulla mia testa prima di chiudersi la porta alle spalle.
Ero da sola.
Porto il volto verso la finestra osservando con attenzione quel poco che si vedeva dal barcone, poi esco.
Vedo mio allontanarsi e il mercato della piccola piazza cominciare a vedere i primi frutti i vestiti vintage.
Ricevo una chiamata da Tyson che mi incita a scendere visto che si trovava sotto il palazzo.
Cosi, prendo lo zaino con la roba, il telefono, l'APX (pistola) e nascondendola nel giubbotto scendo.
<we Tyson>
<ammor mij>
<come stai?>ci salutiamo con due sorridi stampati in faccia
<t'appost, tu?>
<buon>
<sagl ja, t port a fa nu gir>
<ma n'amma ij a faticà?>
<tnimm mezz'or e anticip>io ridacchio e partiamo.
La sensazione del vento che mi scombinava i capelli, il sole che batteva su di noi scaldandoci e la salsedine del mare che il vento portava a noi mi facevano sentire libera, come non mi ero mai sentita.
Arriviamo al Bosco di Capodimonte, dove Tyson si ferma
<ma si scem?>
<pke>
<amò teng a rob ca>
<embe o tiemp e c fa nu gir cia purtamm appriess>dice, fermando il motorino e portando entrambi a scendere
<tu si tutt pazz>l'unica cosa che fa, è sorridermi.

La Scelta Di Amarti🖤 (CIRO RICCI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora