Capitolo 18

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<t'avvis Nisida a chist o vatt>
<no tu non picchi nessuno, Tyson nun facimm burdell, e capit?>
<fall attiggia natu poc a stu scem>
<oh, e sntut chell c'agg itt?>dico al mio amico che continuava a fissare Ciro.
In effetti quel ragazzo si e dimostrato fino ad ora antipatico, come se lo avrebbe tutto lui.
Finiamo le nostre birre e torniamo ai motorini
<gia ve ne andate?>
<abbiamo del lavoro da fare>
<vabbuo, c'acchiappam ciuciù>dice sorridendo mentre il suo amico ride, e io senza farmene salgo sul mezzo e vado via.

Raggiungiamo dopo mezz'ora la casa di don vittorio, dove appena saliti, troviamo lui con Nicola che gli parlava
<we piccrè>
<Nicò!>dico correndogli in contro e abbracciandolo
<come stai?>
<bene tu?>
<t'appost>saluta anche Tyson che, con un sorrisetto quasi menefreghista, lascia la casa.
<ma c l'è passat?>
<niente>andiamo in stanza e cominciamo a parlare
<allor, comm e stat senz e me?>
<ce la siamo cavata ma tu si semp tu>a quell'affermazione ridiamo entrambi, per poi fissarci negli occhi e sorridere l'un l'altra.
<hai conosciuto i Ricci?>
<si, Pietro e simpatico ma il fratello mamma mij, sa penz tropp assaij>
<over?>
<si>
<allor ropp' riman cio facimm vre nuij>sorrido.

(ore 7:46, sera)
Era appena calata la sera, la luna illuminava il poco spazio dei vicoli e la gente in strada faceva da sottofondo nella casa in cui regnava il silenzio.
<don vitto ho preparato la cena!>
<arriv accumminciat a mangia piccrè!>cosi, io, Nicola e papà ci sediamo a tavola, e una volta arrivato l'uomo dominante in casa, mangiamo.
Dopo cena, mentre Nicola sparecchiava e io lavavo i piatti, sentivo mio padre parlare ad alta voce nella stanza accanto con don vittorio
<oh Nicò>
<cre>
<senti>

(conversazione tra i due)
<don vittò p piacer, agg gia perz mia moglie, nun vogl ca figlm fa a stessa fin>
<figlt adda 'mbarà o mun in cui vive comm e fatt. L'adda fa.>
<ma ten 16 ann, c sta tiemp, facit o fa a Nicola>
<no, bast agg decis>
dopo quella frase regna il silenzio, e mio padre di corsa esce senza neanche salutare, e va via.
Perchè parlavano di me? e perché papà urlava quasi?..
A risvegliarmi dai pensieri che offuscavano la mia vista, è Nicola.
<oh t'appost?>
<sisi, tranquillo, aui ho finito>
Lascio la cucina e mi dirigo in bagno, dove mi lavo e dopo il pigiama, mi corico nel letto, cadendo tra le braccia di Morfeo.

La Scelta Di Amarti🖤 (CIRO RICCI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora