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Toccava a me.
Il mio avversario era alquanto magro, la cosa che mi colpì maggiormente di lui erano gli occhi, uno giallo l'altro rosso.

A: <<qual è la prova?>>
domandai.
×: <<prova? No, non posso scontrarmi con una ragazza così bella e piccina>> disse.

Killua sbuffó, Kurapika era tipo "cosa sta succedendo qui?", Gon sorrideva come un'ebete infine Leorio stava seduto probabilmente pensando alla prova da lui svolta poco tempo prima.

A: <<Scusami? Letteralmente potresti uscire di prigione facendomi sprecare tempo e poi per ho bisogno di sapere come vuoi affrontarmi per vincere>>
×: <<ti farò perdere tempi, dai tesoro cosa ti piace fare?>>

Mi avvicinai lentamente a lui, lo guardai negli occhi per un pó di tempo.

A: <<belli i tuoi occhi!>>
×: <<Oh gra->>non finì di dire la frase che si ritrovó a terra grazie ad un mio bellissimo pugno dritto sul mento, sono molto brava coi pugni.
A: <<Belli davvero eh, va bene lo scontro è finito, continuiamo? Lo prenderò come un si>>
dissi dialogando più con me che con gli altri.

Mi girai andando verso i miei compagni.
Dire che mi guardavano male è dire che Tetta Kisaki è un bravo ragazzo.

Kill: <<era necessario dirgli la cosa degli occhi belli?>>
A: <<Beh si, non ci sarebbe stato l'effetto sorpresa no? guarda che è stato imbarazzante persino dirlo, apprezza l'impegno>>

L'esaminatore disse, dal microfono, che il mio scontro non poteva essere valido perché non avevamo deciso come affrontarci. Quindi, invece di farci ripetere lo scontro, si decise che non sarebbero stati affidati punti.

Ultima sfida, toccava a Killua.
Il match iniziò con l'avversario che diceva le solite frasi poco ad affetto,
"ti ucciderò"
"sarà una prova all'ultimo sangue"
"voglio sentirti gridare dal dolore"
"ti lacereró il corpo in mille pezzi"

E invece no, Killua passò vicino al detenuto, una volta tolto da davanti a lui vedemmo che l'avversario aveva una lacerazione all'altezza del cuore.

Cosa significa?

Killua si girò, in mano aveva il suo cuore.
L'uomo iniziò a piegarsi dal dolore, quella scena non so per quale motivo mi aveva impressionata, dopo poco decisi di indietreggiare.
Sentii alcuni sguardi su di me.
L'uomo morì e noi finimmo quella prova.

3-2.

Eravamo arrivati in una stanza, a causa della perdita di Leorio dovevamo passarci dentro 50 ore.
Era molto confortevole, vi erano due divani, la televisione, una libreria con una marea di libri e alcuni cuscini spari di qua e di là.

L:<<Killua?>>
Kill:<<Uhm?>>
L:<<come hai fatto ad uccidere quell'uomo togliendogli il cuore?>> disse per poi deglutire.
G: <<Killua proviene da una famiglia di assassini, gli Zoldyck>>
disse Gon prendendo parola.
L:<<e quindi come hai fatto?>>
Kill: <<gliel'ho strappato via, per farlo ho modificato il mio corpo adesso le mie dita sono più taglienti di comuni coltelli. Io sono un professionista in queste cose anche se il mio vecchio l'avrebbe fatto meglio senza spargere neanche un pó di sangue>>

*skip time*
Killua e Gon iniziarono a giocare a non so cosa, Kurapika leggeva, Leorio e Tonpa litigavano come sempre io invece guardavo il soffitto, pensavo ecco.

Mi risvegliai nel bel mezzo della notte, o ameno credo, tutti dormivano. Quindi mi ero addormentata?
Mi alzai in piedi iniziando a camminare provando a non fare troppo rumore, cercai un qualsiasi spiraglio da cui poter vedere l'esterno ma fallii miseramente, dato che quella stanza non aveva alcuna finestra, così mi misi nuovamente seduta.

𝐖𝐞 𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐭𝐢𝐥𝐥 𝐤𝐢𝐝𝐬[KilluaZoldyck x Reader] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora