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« Se solo Gigi sapesse »Pov's Eva

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« Se solo Gigi sapesse »
Pov's Eva

Erano appena le 21 e stavo facendo zapping con il telecomando per trovare un programma decente da guardare per trascorrere tranquillamente la mia inutile serata.
Tutto era dannatamente noioso fino a quando qualcuno non iniziò a bussare all'impazzata al campanello di casa mia facendo venire a tutti un colpo al cuore.
Scesi velocemente le scale ed andai a vedere chi fosse — visto che papà era sotto la doccia e mamma stava stirando i vestiti ed era "troppo impegnata" per fare 2 metri.

« Ali? — Chiesi colpita vedendo la mia migliore amica dalla telecamera del citofono. — Sono le 9 di sera, che cazzo ci fai qui? »

« Apri e fammi salire. Muoviti. » Disse solamente con un sorriso stampato sul volto. Quella piccola malefica stava tramando qualcosa.

Appena varcò la soglia di casa notai che era truccatissima ed aveva avvolto il suo corpo in un vestito lungo rosso fuoco che le fasciava perfettamente le forme.

« Dove cazzo devi andare conciata così? » Alzai un sopracciglio guardandola da capo a piedi.

« Ti correggo: dove cazzo andremo conciate così. » Mi corresse marcando la parola "andremo" mentre un ghigno si faceva largo sul suo viso.

« No, Alice. Cosa stai tramando? » Sgranai gli occhi.

« Guarda qua. » Prese il suo telefono dalla borsetta nera e mi fece vedere delle storie Instagram di Cuadrado e Marchisio dov'erano a ballare nel locale a 5 minuti in macchina da casa mia, se non sbaglio si chiamava "King" — forse.

« Bhe e con questo? Juan e Claudio che ballano come dei pazzi? — Lei mi guardò ed alzò ripetutamente le sopracciglia facendomi intendere che dovevamo assolutamente raggiungerli. — No, noi non andremo al- »

« Oh invece sì. Ci andremo e tu parlerai con Leonardo. »

« No. Non se ne parla. »

Lei — senza calcolare minimamente le mie parole — mi prese il polso e mi trascinò in camera mia spalancando l'armadio.

« Opterei per un vestito rosso come il mio. Ci stai? » Rispose tirandone fuori uno a maniche lunghe dal mio armadio ed abbastanza corto.

« Ali... Ti prego. Non voglio vedere Leonardo. »

« Bugia! Tu vuoi vederlo e chiarirci perché sai che sei stata una stupida e che vuoi baciarlo tante altre volte. »

« Hai bevuto per caso? — Alzai un sopracciglio notandola piuttosto su di giri. — E poi non è vero che voglio baciar- »

« Dio, Eva, sembri mia nonna! Mettiti sto fottuto vestito e mettiti un filo di mascara. — Mi lanciò addosso l'abito rosso. — E poi ho una voglia matta di ballare. »

« Povera me... » Borbottai sfilandomi il pigiama ed infilandomi il vestito.

Forse sotto sotto volevo vedere Leonardo e dirgli che ero stata una stupida a comportarmi così e che lui si è sempre dimostrato un ragazzo stupendo che mi ha aiutata quando ne avevo bisogno.
Decisi di lasciare i capelli mossi e di lasciarli ricadere sulle spalle in modo naturale. Optai per dei tacchi del medesimo colore del vestito e presi la mia borsetta nera.

FINO ALLA FINE | LEONARDO BONUCCIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora