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« Flashback »Pov's Eva

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« Flashback »
Pov's Eva

Aprii lentamente gli occhi e capii subito che quella non era camera mia. Un fortissimo mal di testa mi colpii immediatamente, non ricordavo assolutamente nulla di ieri sera, ero andata a bere qualcosa con Alice e le altre per distrarmi dalla rottura con Leo, ma mi sa che ho alzato un po' troppo il gomito.
Mi stropicciai gli occhi per vederci meglio: ero da Alice. Mi stiracchiai e, controvoglia, mi alzai dal letto per andare in bagno. Non mi preoccupai di cercare la mia migliore amica, lei si svegliava sempre prima di me ed ipotizzai che fosse un cucina a preparare la colazione.
Appena aprii la porta del bagno ritrovai davanti a me senza maglietta Claudio mentre si guardava allo specchio.

« Ah! — Urlai. — E tu che diavolo ci fai qui?! » Mi portai la mano sul cuore in modo teatrale.

Il bianconero urlò a sua volta sorpreso dalla mia presenza. « Porca puttana, Eva! Mi hai fatto cagare sotto! »

« Io?! »

« Chi è che è piombata così nel bagno dal nulla? » Chiese in modo retorico.

Aprii la bocca come per dire qualcosa, ma poi la richiusi subito non sapendo cosa rispondergli.

« Comunque, stavo giusto per uscire, adesso è tutto tuo. » Disse superando la mi figura e la soglia del bagno.

« Aspetta, aspetta, aspetta. — Alzai verso l'alto l'indice e lui si girò verso di me osservandomi. — Ti scopi la mia migliore amica? » Alzai un sopracciglio.

Lui trattenne un sorrisetto furbo per poi voltarmi le spalle ed avviarsi verso la cucina.
Si, se la scopava decisamente.

Chiusi la porta del bagno alle mie spalle e ne approfittai per guardare il mio riflesso nello specchio. Ecco perché Claudio aveva urlato: facevo schifo. Avevo i capelli completamente spettinati, due occhiaie da far paura e della bava secca agli angoli della bocca. Un vero e proprio incubo.
Mi sciacquai la faccia e ne approfittai per pensare meglio a cos'era successo la sera precedente, ricordo poco e niente.
Mi avviai anche io verso la cucina e sorrisi alla vista di Alice e Claudio sorridere e scherzare insieme, lui era appoggiato al lavello con la schiena e teneva saldamente la mia migliore amica per i fianchi. Era bello vederli felici.

Feci finta di avere la tosse, infatti i due si girarono verso di me e si allontanarono subito.

« Hai- hai fame? » Balbettò Ali rivolgendomi un sorriso imbarazzato.

Ridacchiai ed annuii alle sue parole. « Però vorrei sapere perché non mi ricordo nulla di stanotte. »

« Hai bevuto un po' troppo. » Disse lei mettendo sulla tavola una tazza, del latte e dei cereali. Sapeva che era la mia colazione preferita, fin da quando ero una bambina.

« E ho fatto cazzate? » Chiesi preoccupata versando dei cereali nella tazza bianca.

« Stavi, però grazie al cielo c'era Benedetta a tenerti d'occhio. »

FINO ALLA FINE | LEONARDO BONUCCIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora