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« Buon compleanno »Pov's Eva

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« Buon compleanno »
Pov's Eva

« Siamo arrivati. » Affermai parcheggiando l'auto dinanzi la villa e scrissi velocemente un messaggio a Giorgio senza farmi vedere da Leo dove gli dicevo che eravamo appena arrivati e che dovevano nascondersi il più velocemente possibile.

« Bene. » Rispose con tono duro ed uscì dalla macchina.

« Dai Leo! Perché fai così? » Domandai scendendo anche io e chiudendo la portiera.

« Eva ma che cazzo?! Sei impazzita? Senti non voglio fare scenate o robe simili. Vediamo sta cazzo di casa e basta, ti prego. Non ne posso più. » Incrociò le braccia.

Mi uccideva vederlo così, morivo dalla voglia di dirgli che mi ricordavo benissimo del suo compleanno e che c'era una grandissima festa che lo aspettava, ma dovevo tenere duro. Mancava poco.

« Seguimi dai. » Parlai e mi incamminai verso la porta d'ingresso.

« Io veramente non ci credo... Non ci credo... » Borbottò scuotendo la testa scocciato dal mio strano comportamento.

Non risposi a ciò che mormorava incredulo tra sé e sé, poi spalancai la porta della casa e tutte le luci erano spente.

« Ecco, ti piace? » Chiesi.

« Punto uno: è tutto buio, non vedo niente. Punto due: dov'è l'agente immobili- »

Il discorso del mio fidanzato venne interrotto dalle luci della villa che si accesero rivelando tutti i suoi amici, parenti e compagni di squadra che avevamo invitato e che urlavano "auguri Leo".

« Oh Santa pace! » Disse lui con un sorriso stampato sul volto, poi si voltò verso di me guardandomi incredulo.

« Pensavi veramente che mi sarei dimenticata del tuo compleanno? » Chiesi alzando un sopracciglio.

« Dio mio, Eva! Davvero hai fatto tutto questo? »

« Bhe, in verità non sono stata solo io. — Risposi facendo un cenno con la testa verso Giorgio, Claudio e gli altri. — Devi ringraziare anche loro, è stata loro l'idea, io mi sono aggiunta dopo. Hai degli amici veramente stupendi, ritieniti fortunato! »

« Ed hai anche una fidanzata bravissima con i preparativi! » Parlò Claudio sorridendo.

« Grazie ragazzi! Grazie davvero. » Parlò il 19 abbracciandoli uno ad uno calorosamente e ringraziandoli cinquanta volta ciascuno. Poi tornò da me e fece combaciare le nostre labbra intensamente.

« Ti faccio gli auguri a mezzanotte. » Sussurrai sulle sue labbra per poi stampargli un altro bacio.

« Sei speciale, Eva, davvero. » Avvolse le sue braccia attorno a me avvolgendomi e stringendomi sempre di più verso il suo corpo.

Dopo poco la festa vera e propria iniziò, la villa venne invasa dalla musica a tutto volume e bevemmo — come al solito — qualche bicchiere.
Tutto andava per il meglio e dovevo ancora realizzarlo, per la prima volta mi iniziai a sentire per davvero parte integrante di Leo e della sua vita. Mi teneva per mano e mi coinvolgeva in qualsiasi discorso con i suoi amici, proprio come una coppia.

FINO ALLA FINE | LEONARDO BONUCCIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora