« Maglietta sporca e sudata »
Pov's EvaStasera allo Juventus Stadium si sarebbero sfidate Juventus e Genoa per la 23esima giornata di campionato di Serie A e faceva dannatamente freddo qui a Torino. Ero avvolta nel mio caldissimo e morbido cappotto nero ed al collo portavo la sciarpa con su scritto "fino alla fine" a caratteri cubitali.
Finalmente tornavo allo stadio dopo quasi un mese, stavolta però con la mia migliore amica Alice, non con mio cugino Giacomo poiché era impegnato col lavoro.
Era un mercoledì sera ed alle 20,45 in punto sarebbe iniziato il match. Lo stadio era colmo di tifosi e, come al solito, prendemmo due posti più vicini al campo, in prima fila — a momenti giocavamo anche noi con loro da quando eravamo vicine.
L'inno della squadra bianconera — "Juve, storia di un grande amore" di Paolo Belli — rimbombava in tutto lo stadio e cantavamo tutti a squarciagola come
se non ci fosse un domani. Poi, dopo aver annunciato le formazioni ufficiali ed aver detto i nomi dei giocatori, la partita finalmente iniziò.L'arbitro Doveri fischiò l'inizio della partita e mi maledii fin troppe volte per non aver staccato gli occhi da Leonardo nemmeno per un singolo istante. Avevo le idee troppo confuse su di lui: passavamo una mattinata stupenda, dove parlavamo e scherzavamo in continuazione, e poi si rivelava uno stronzo con le ragazze e che voleva solo ed esclusiva ma portarsele a letto per una botta e via.
Non posso negare che il modo in cui ha trattato quella ragazza bionda di nome Ginevra mi ha alquanto confusa. Sicuramente non è stato carino da parte sua, non si trattano così le persone. Siamo tutti umani e tutti abbiamo dei sentimenti.Il primo tempo era appena terminato e la mia squadra era in vantaggio su 1 a 0 sul Genoa. Siamo andati in vantaggio grazie ad un autogol di De Maio al 30esimo minuto che deviò il tiro di Juan Cuadrado.
Tutti i giocatori stavano rientrando negli spogliatoi per quei pochi minuti di pausa e fu proprio in quel momento Bonucci mi vide. I nostri sguardi si incrociarono e potei giurare di aver trattenuto il respiro per qualche istante. Non lo vedevo da quella mattina, da, quindi, una settimana e mezza.
Non riuscii a decifrare il suo sguardo, non sorrideva, ma non esprimeva nemmeno rabbia o tristezza. Ero totalmente confusa.« Ti ha guardata. » Mormorò Alice osservando il difensore juventino contrarre la mascella e poi entrare nello spogliatoio.
« Cazzo. » Imprecai passandomi la mano sul volto.
« Non vi siete più sentiti da quella mattina? »
« No... Infatti non ho ben capito cosa mi volesse dire con quello sguardo. » Mi morsi il labbro inferiore provando a ragionare.
« È il suo sguardo seducente per dirti che vuole 'solo sesso' per una notte. — Scherzò facendo le finte virgolette. — Come fanno tutti i cattivi ragazzi. »
« Tu scherzi Ali, ma ho scoperto che non ha una ragazza fissa da anni! »
« Cos'è? Adesso lo stalkeri anche? »
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FINO ALLA FINE | LEONARDO BONUCCI
Fiksi PenggemarEra il 6 gennaio 2016, si svolgeva la diciottesima giornata del campionato di serie A e la Juventus era impegnata in un match in casa contro l'Hellas Verona. La partita finì 3 a 0 per la Vecchia Signora, con gli incredibili gol di Dybala, Bonucci e...