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« Piccola Eva »Pov's Eva

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« Piccola Eva »
Pov's Eva

Mi infilo la maglietta a maniche lunga nera con scritto un piccolo il nome del locale in altro a sinistra e dei jeans azzurri, mi lego i capelli in una coda alta e raggiungo la mia migliore amica Alice al bancone.

« Non ho per niente voglia di lavorare stasera... » Borbottai iniziando a controllare se la cassa andasse e se fosse tutto nella norma.

« A chi lo dici, ma ci tocca. Dobbiamo iniziare a guadagnarci qualcosa... »

« Bhe... Guardiamo il lato positivo: abbiamo il turno insieme! » Abbozzai un sorriso guardandola.

Lei ricambiò subito il mio gesto e mi stampò un fugace bacio sulla guancia.

Lavoravamo in un locale nel centro di Torino chiamato "Dash Cocktail Bar" da poco più di due mesi. Eravamo sempre impegnate con l'università che si rivelava ogni giorno sempre più pesante e dovevamo iniziare a portare qualcosa a casa per diventare sempre più indipendenti e per crearci un futuro migliore.
Avevo il compito di stare al bancone, preparare i drink e, se era richiesto, portarli ai tavoli. Non avevo sempre i turni uguali a quelli di Alice, ma stasera la fortuna era stata dalla nostra parte — finalmente.
Mi metteva molta malinconia vedere tutti venirsi a divertire la sera ed io a guardarli rimanendo il più professionale possibile.

I momenti di svago erano veramente pochi... O andavo allo stadio o andavo fuori la sarà quei pochi giorni che avevo liberi con il mio gruppo di amiche. Il resto del tempo ero sempre china sui libri di scienze della comunicazione o qui, dietro questo bancone.

Era una fredda domenica sera di gennaio ed al maxi schermo del Dash stavano trasmettendo Juventus - Roma.
Eravamo al 75esimo minuto ed il risultato non voleva sbloccarsi, erano ancora 0 a 0.

Mentre finivo di sciacquare un bicchiere sporco sentii il telecronista urlare il nome di Paulo Dybala, così alzai istintivamente lo sguardo e vidi lo stadio esplodere letteralmente e tutti i bianconeri saltare addosso all'argentino abbracciandolo e complimentandosi con lui per il magnifico gol.
1 a 0, siamo avanti noi.

« Quanto è bello Paulo. » Sussurrò Alice non staccando mai gli occhi dal maxi schermo che lo stava inquadrando.

« Chiudi la bocca. » Scherzai posandole due dita sotto al mento per smettere di farla sbavare.

Lei rise leggermente scuotendo la testa e tornò a finire di lavare dei bicchieri di vetro sporchi.

Ormai la mezzanotte si avvicinava ed il locale si iniziava sempre di più a riempire, stavo facendo drink su drink e mi stavo stancando parecchio nonostante stessi lavorando da poco meno di due ore.
Tutti i presenti iniziarono ad applaudire quando la squadra della Juventus fece il suo ingresso cantando il suo inno felice per la vittoria.
Li osservai velocemente e non potei non sorridere nel vederli così contenti e soddisfatti per la partita.
Camminarono a passo svelto verso il privè per non essere disturbati troppo dai mille tifosi e per godersi al meglio la serata.
Non era la prima volta che venivano, ormai ero abituata a vederli qui, non mi sorprendevo neanche più di tanto.

FINO ALLA FINE | LEONARDO BONUCCIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora