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« Aspirante giornalista »Pov's Eva

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« Aspirante giornalista »
Pov's Eva

« Lei ha veramente delle ottime basi, signorina D'Angelo e gli articoli che ha preparato sono veramente interessanti e ben scritti. Le faccio i miei complimenti. » Si complimentò con me l'amico giornalista di mia mamma per il quale avevo scritto qualche articolo per ambientarmi nel mondo del giornalismo.

« Grazie mille, davvero. » Sorrisi a trentadue denti sentendo le sue parole.

« Bene, per me non ci sarebbe problema se venissi qui a darci una mano. Così vedi un po' come funziona. »

« Sarebbe fantastico. Ci sono delle date precise? Così vedo come organizzarmi con l'università e con il lavoro. »

« Noi ci siamo sempre in verità. Visto che tua mamma è una mia cara amica potrei farti un favore, scrivimi una mail quando ti è comodo e ci accordiamo insieme. Va bene? » Mi rivolse un sorriso sincero mentre chiudeva il fascicolo del mio curriculum.

« Si, certo. Lei è davvero gentilissimo. »

« Capo! » Esordì un ragazzo piombando nella stanza.

« Capua, non vedi che sono occupato? » Alzò un sopracciglio indicandomi.

« Lo so, ma è davvero importante. Importantissimo. »

« Dimmi. »

« Francesco si è sentito male e non ho nessuno che mi accompagni ad intervistare. Non posso andarci da solo e- »

« Ci verrà Eva con te. »

Sgranai immediatamente gli occhi e spalancai la bocca. « C- cos- dove? » Balbettai.

« Chi è Eva? » Chiese confuso lui.

« Lei. — Mi indicò. — È un'aspirante giornalista e non penso che ci sia nulla di difficile nell' accompagnarti. Così vede anche un po' come funziona questo mondo. »

« Oh bhe, ottimo. Andiamo? » Mi chiese gentilmente sorridendo timidamente.

Guardai un'ultima volta l'amico di mamma che mi fece cenno di andare e così mi alzai raggiungendo il ragazzo. « Andiamo. »

Stava succedendo tutto troppo velocemente oggi pomeriggio.

« Scusami se sono piombato così dal nulla. — Disse mentre uscivamo dalla struttura ed avviandoci verso la sua auto. — Ma sono di fretta. La conferenza tra poco inizia e noi siamo ancora qui... »

« Tranquillo. — Risposi sedendomi accanto a lui in macchina. — Sono Eva comunque. »

« Romano. — Mi porse la mano mentre si infilava velocemente la cintura. — Non mi sono neanche presentato, perdonami. »

« Fa niente, nemmeno io l'avevo fatto. »

Mise in moto la macchina ed iniziò a guidare borbottando numerose volte per il traffico. « Quindi vuoi diventare una giornalista? »

FINO ALLA FINE | LEONARDO BONUCCIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora