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« Solo io e lui »Pov's Eva

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« Solo io e lui »
Pov's Eva

« Ti sta per passare a prendere? Ora? » Chiese Alice dall'altra parte del telefono mentre le mostravo il mio outfit in videochiamata.

« Si, ha detto alle otto in punto. Dai quindi? Ti piace? — Mi riferii al vestito verde scuro che stavo indossando. — Sto morendo di ansia cazzo. »

« Ti sta da Dio. Metti i tacchi? »

« Ovvio, sono indecisa se quelli neri classici o verdi scuro dello stesso colore del vestito. »

« Metti i neri con la borsa nera. »

« Dio mio Ali! Sei un genio! »

Poi, in quel preciso istante, il mio campanello suonò e stranai gli occhi.

« Mi sa che è arrivato il tuo momento principessa. » Canticchiò la mia migliore amica con un ghigno stampato sul volto.

« Già... — Mormorai infilandomi l'ultimo tacco e prendendo velocemente la borsetta nera. — Vado io! » Urlai ai miei per non farli rispondere al citofono al posto mio.

« Buona fortuna amica mia. »

« Grazie amo, domani ti dirò com'è andata. » Le mandai un bacio volante ed attaccai la videochiamata.

Camminai a passo svelto verso la porta ed afferrai la cornetta del citofono per rispondere a Leo. « Arrivo. »

« Dove vai vestita così? Non sapevo che ci fosse una serata di gala stasera. » Disse mio padre appoggiandosi al muro con le braccia conserte e scrutandomi attentamente.

« Non c'è nessuna serata di gala, papà. Devo andare ora. » Risposi afferrando la maniglia della porta d'ingresso ed abbassandola.

« Dovrà uscire con Leonardo. » Esordì mia mamma.

Era un'indovina o cosa?

« Bonucci? Siete tornati insieme? Perché io non so mai niente in questa casa? » Chiese papà Andrea.

« No... Però mi ha chiesto di uscire stasera e di vestirmi elegante. Non so dove mi porti. » Spiegai.

« Veda di non fare il coglione! Mi sta simpatico, ma se ti fa soffrire ancora io giuro che- »

« Papà! — Sgranai gli occhi interrompendolo. — Devo andare davvero, ciao! » Così uscii finalmente e raggiunsi velocemente il parcheggio.

Mi misi le mani nei capelli non so quante volte, non ero sicura per niente di me stessa... Avevo una continua paura di non piacergli o di risultargli grassa o brutta.
Appena lo vidi il mio cuore iniziò a battere più velocemente, le mie mani tremarono appena e le gambe mi stavano cedendo definitamente.
Leonardo era appoggiato con la schiena alla sua costosa auto nera mentre teneva le mani nelle tasche dei pantaloni. Era semplicemente bellissimo: indossava dei pantaloni neri eleganti ed una camicia bianca. La sua barba era sempre impeccabile e mi scrutava attentamente mentre mi avvicinavo.

FINO ALLA FINE | LEONARDO BONUCCIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora