Primo Capitolo

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"Ogni giorno è prezioso..
È un privilegio essere vivi:
respirare, pensare, amare"

"Buon giorno mondo"
Urlavo tutti i giorni fuori dalla mia finestra, era un po' come ringraziare ogni giorno per essere viva, anche se sola ma viva.

Il lunedi per i comuni mortali era uno di quei giorni difficili per la ripartenza lavorativa dopo il weekend ma non per me, visto che li trascorrevo immersa nella lettura dei miei libri.
Ogni inizio settimana optavo per un autfit casual: pantalone nero, toppino bianco e una giacca, dal momento che lo passavo chiusa in ufficio tra la lettura di nuovi testi e le scelte di alcune location.

Aspettavo l'arrivo del taxi che mi avrebbe portata sul posto di lavoro, una delle più grandi case editrici ed organizzatrice di eventi di Istanbul, forse troppo caotica ma bellissima, amante della sua posizione geografica a cavallo tra due contine...

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Aspettavo l'arrivo del taxi che mi avrebbe portata sul posto di lavoro, una delle più grandi case editrici ed organizzatrice di eventi di Istanbul, forse troppo caotica ma bellissima, amante della sua posizione geografica a cavallo tra due continenti e due mari.

Ogni giorno il taxi faceva sempre lo stesso percorso, attraverdando alcuni quartieri caratteristici pieni di colori e gente calorosa, poi costeggiava il mare ed infine eccomi davanti allo stabile dove lavoravo ormai da due anni.

Una volta entrata avrei dovuto ritirare il mio pass o meglio alla reception avrebbero dovuto consegnarlo, ma io lo oltrepassai e nessuno mi ricordò di farlo

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Una volta entrata avrei dovuto ritirare il mio pass o meglio alla reception avrebbero dovuto consegnarlo, ma io lo oltrepassai e nessuno mi ricordò di farlo.
Alla reception due bambole che non mi sopportavano, infastidite dalla mia presenza, dalla mia semplicità e dalla mia posizione lavorativa, come se in qualche modo la mia presenza per loro fosse una minaccia.

Quando resettai ogni tipo di pensiero ricordai il pass e di fretta tornai indietro a prenderlo e nel farlo andai a sbattere contro qualcuno, quel qualcuno era il mio capo.

Il signor Kerem

Il signor Kerem

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