38°Capitolo

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"La vita è fatta di giorni che
non significano niente e
altri che significano tutto..
Sono le sfide a renderla
interessante e superarle le
da significato"

Certe emozioni hanno il potere di disarmare, rendendo chi le vive vulnerabile, esse travolgono, spiazzano riuscendo a modificare anche il ritmo cardiaco ed i pensieri fanno il necessario per dirci che siamo vivi, tutto questo aveva stravolto le vite di tutti.

Ferit e Mel avevano deciso di non condividere con nessuno la loro gioia trascorrendo un intero giorno chiusi in casa, il resto è facile da immaginare essendo l'uno dipendente dall'altro.
Sole quel pomeriggio era rimasta in silenzio con il suo uomo e non riusciva a spiegarsi il motivo.

La notte non aveva chiuso occhio, il pensiero di non aver detto nulla al suo uomo la tormentava, per fortuna il sole non tardò a sorgere mentre lei continuava a rigirarsi nel letto, si sentiva soffocare, così senza chiedere il consenso a nessuno levò via gli aghi e uscì dalla stanza e per fortuna nello stesso corridoio si accorse di un uscita che dava su un terrazzo se così poteva definirsi, uscita fuori riempì i polmoni di aria pulita e fresca, poi prese il telefono che teneva nella giacca da camera e chiamò il suo migliore amico, che rispose al primo squillo

"Buon giorno disastro, che succede?"
"Su quali basi credi sia successo qualcosa?"
"Il tono della tua voce dice molto"
"Bhe qualcosa ci sarebbe"
"Ecco appunto, il tempo della strada,
e arrivo"
"Mi trovi sul terrazzo vicino alla mia stanza"

Chiusa la conversazione attese con ansia il suo arrivo che poco dopo era li con uno dei suoi sorrisi più belli.

"Cosa hai combinato questa volta?"
"Sei ancora arrabbiato con me?"
"Non sono arrabbiato e non giudico la
tua follia mi spiace che tu non sia
corsa da me, forse ho mancato in
qualche cosa?"
"Certo che no, vorrei poterti spiegare,
ma non riesco ancora a spiegarlo a me stessa, come faccio a spiegarlo a te?"
"Basta! Veniamo al dunque, ma serebbe opportuno entrare, inizia a fare freddo e tu hai il viso stanco"
"Osman aspetto un figlio"

Osman era fermo lì difronte alla sua amica con gli occhi pieni di gioia

"Osman, parla!"
"Da quanto tempo lo sai? "
"Cosa ti cambia?"
"Devo capire"
"Pensi che il mio gesto sia stato la conseguenza di questo? Non ci credo che tu possa solo pensarlo"
"Non è uscito nulla di ciò dalla mia
bocca"
"Già, ma sono sicura che tu lo abbia
pensato"
"Sole, sei troppo chiusa in te stessa, non parli più ed io non so leggere il pensiero"
"Lo saputo solo ieri e ancora non lo detto neanche Kerem"
"Adesso torniamo in camera fa freddo
parleremo li"

Una volta rientrati, Sole si ditese sul letto chiuse gli occhi e iniziò a raccontare..

"Osman sono venuta a conoscenza di così tante cose che ho creduto che forse la mia presenza in questo mondo non fosse gradita.. Poi ieri tutto è cambiato sono cosi felice"
"E spiegami perché non hai detto
nulla a Kerem"
"Ho paura, paura di ciò che può dire,
della sua reazione e se dovesse tirarsi
indietro? Non lo sopporterei"
"Frena.. Come puoi pensare una cosa simile quell'uomo e follemente innamorato di te"
"Lo so, ma.."
"Senza ma, la vita non è fatta ne di ma
ne di se, quindi parla con lui subito"
"Hai ragione, tu farai parte sempre della mia vita"
"Si, perché io sono la tua famiglia"

Detto questo salutò la sua amica e andò via e nel farlo incontrò Kerem che aveva portato il pranzo alla sua dolce metà..

"Buon giorno amore" disse dopo aver
sfiorato le sue labbra

"Buon giorno a te" rispose, ma a lui
bastò incontrare i suoi occhi per
capire che qualcosa la turbava

"Sole, va tutto bene?"
"Ora che sei qui si, vieni siediti accanto a me"

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