Sesto Capitolo (Sole)

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"La ragione ha paura
della sconfitta.
Ma l'istinto ama le sfide"

La sveglia non smetteva di suonare ed io per la prima volta non avevo nessuna voglia di andare a lavoro ma non potevo venir meno ai miei doveri solo per la paura di affrontare i miei impicci che movimentavano la mia vita fino ad oggi monotona.

Arrivata in anticipo chiesi alla reception il mio pass.

"Buon giorno, il mio pass per favore"
"Si orfanella quanta fretta"

La bambola aveva proprio sbagliato giornata..

"Uno: pensa a fare il tuo lavoro,
Due:inizia a portare rispetto è
chiaro?"
"Io il mio lavoro lo eseguo alla
perfezione, per quanto riguarda il
rispetto non lo meriti"
"Tu non sai cosa sia la perfezione, il
rispetto devi portarlo a tutti qui
dentro è chiaro? Ti ricordo che sono
un editrice di tutto rispetto, tu?
rispetto la categoria ma sei una
portinaia quindi smettila di darti
tante queste arie"

Stufa di quell'argomento cosi inutile , girai i tacchi per salire su e per un pelo non mi scontrai con Ferit

"Buon giorno Ferit!"
"(Mehraba) Ciao Sole, tutto bene?"
"Si, vado in ufficio"
"Aspetta saliamo insieme"

Poi si scagliò contro la bambola sottolineando che se sarebbe successo un'altra volta l'avrebbe licenziata, infine girò le spalle e mi seguí, mentre alle nostre spalle la simpaticona continuava a invocere Ferit, con la supplica di poter parlare con lui, mentre io sorridevo..

"Perché sorridi?"
"Forse per il modo in cui ha
pronunciato il suo nome?"
"E in che modo lo avrebbe fatto?"
"Come una delle tante che scopa con
lei"

Dannata me e alla mi schiettezza, questo succedeva quando non collegavo il cervello alla bocca, ma ormai il danno era stato fatto, ma per fortuna quella mia folle affermazione suscitò la risata di entrambi

"Mi scusi, non avrei dovuto"
"Fare cosa? Essere sincera?"
"Sign Ferit, a volte forse anche
troppo"
"Sole che ne dici di passare al tu?
Direi che del lei ne ho fin sopra i
capelli"
"Potrei, ma diventerei una delle tante"
"Impossibile, io e te non abbiamo mai
scopato"
"Ferit!"
"Cosa? Sono riuscito nel mio intento"
"Questo è stata una mossa scorretta,
vado a lavoro è meglio"

Una volta entrata nel mio ufficio seduto e arrabbiato alla mia scrivania il mio migliore amico Osman

"Buon giorno principessa, mi spieghi   che cazzo di fine hai fatto? Non hai   visto tutte le chiamate?""Scusa, ma il risveglio post sbornia  non è stato dei migliori"

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"Buon giorno principessa, mi spieghi
che cazzo di fine hai fatto? Non hai
visto tutte le chiamate?"
"Scusa, ma il risveglio post sbornia
non è stato dei migliori"

La mia risposta non era proprio stata gradita, lo capii dal modo in cui continuava ad osservarmi, studiando ogni mia parola e gesto, a mio avviso inutile perché sapeva che non gli avrei mai mentito, infatti raccontai tutto ovviamente sintetizzando.

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