Ventitreesimo Capitolo

378 34 11
                                    


"Una fotografia è
l'arresto del cuore per
una frazione di secondo"

Erano passati diversi giorni dal mio ritorno a Instambul eppure non avevo ancora pensato di tornare a lavoro, ero confusa dalle mille domande che continuavo a pormi.
Ferit era riuscito a rimanere presente senza essere invadente anche se nelle sue parole percepivo preoccupazione e allo stesso tempo il disprezzo che provava per l'uomo che ci aveva messi al mondo e abbandonati anche se in modo diverso.

Una mattina Ferit in una delle sue telefonate mi chiese se avessi voglia di uscire insieme a lui ed io accettai, del resto dovevamo iniziare in qualche modo.
Salita in auto mi sentii inizialmente soffocare, sensazione che passò non appena iniziammo a chiacchierare

"Ciao Ferit, allora mi dici dove siamo
diretti?"
"Ciao Sole, ricordi? Ti avevo fatto una
promessa ed io mantengo sempre le
promesse"
"Ma di cosa parli?"
"Ho messo una casa a soqquadro ma
ne è valsa la pena, ho trovato
qualcosa che riguarda tua madre"
"Dici davvero?"
"Si.. Adesso dimmi se ti va di venire ad
Antalya?"
"Si, ma non capisco perché dobbiamo
tornare lì?"
"Ti fidi di me?"
"Si, ma cosa c'entra?"
"Bene, dimenticavo ci raggiungeranno
Mel e Kerem, se non è un
problema"
"Nessun problema, anzi"

In auto il tempo sembrò volare, parlare insieme a lui era del tutto naturale in fondo lo era sempre stato anche da datore di lavoro e dipendente.
Arrivati a destinazione una volta scesi dall'auto prese la mia mano e mi obbligò a seguirlo lungo un viale fatto di ciottoli e scale immerso nella natura, attenta ascoltavo il rumore delle foglie ed ero certa di sentire lo scorrere di un fiume..

Qualche minuto dopo dinanzi a noi una cascata immersa nella natura ed io ferma ad ammirare tutto quello splendore, in un attimo mi ritrovai catapultata in uno di quei posti che amavo ritrovare nei libri, distratta da tutto quello non mi ero accorta di Ferit che mi guardava mentre teneva in mano una cassetta

"Posso sapere dove hai preso quella?"
"Quando l'ho trovata ho preferito
tenerla al sicuro qui, ti va di aprirla?"
"Non vedo l'ora"

Il suono della cascata era musica per le mie orecchie, ed aveva il potere di calmare il mio cuore, tenni gli occhi chiusi per qualche istante, poco dopo con il cuore in gola aprii lo scrigno, dentro tante foto, oggetti e penne di diverso colore questo mi fece sorridere perché anche io amavo corregere le mie bozze con penne di diverso colore....

Dopo un lungo sospiro presi una delle tante foto, questo fece battere il mio cuore all'impazzata, era la prima volta che associavo mia madre ad un volto e adesso era proprio davanti ai miei occhi

Era così bella, solare i suoi occhi erano così luminosi che sembravano due stelle, senza accorgemene una lacrima scese giù in quel momento mi ero come annullata, avevo anche dimenticato la presenza di Ferit che percepii nel momento in cui appoggiò...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Era così bella, solare i suoi occhi erano così luminosi che sembravano due stelle, senza accorgemene una lacrima scese giù in quel momento mi ero come annullata, avevo anche dimenticato la presenza di Ferit che percepii nel momento in cui appoggiò la sua mano alla mia, io alzai lo sguardo per ringraziarlo e continuai ad ispezionare l'interno di quella scatola, questo mi aiutò a capire qualcosa su di lei e grazie alle foto di lei e lui insieme e per quanto assurdo e impossibile potesse sembrare era evidente che si amassero..

Fall in love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora