Ventunesimo Capitolo

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"Le persone più importanti
non ti cercano, te le presenta
la vita"
Kerem alle mie spalle osservava ogni mio movimento mentre sistemavo la roba nel borsone e una volta lasciata la stanza ci recammo giù alla reception per consegnare le chiavi e pagare il conto.

Fatto il checkout in silenzio attendavamo l'arrivo dei ragazzi ed io come mio solito mi persi tra i miei pensieri..

Non avevo mai passato la notte tra le braccia di un uomo e non avrei mai immaginato di essere in grado di farlo, eppure mi ero addormentata tra le sue braccia e non avevo avuto nessun incubo, tutto questo mi faceva sentire come una liceale alla sua prima cotta.

A riportarmi alla realtà l'arrivo dei ragazzi, strano ma tutti eravamo in evidente imbarazzo, tranne Ferit che inaspettatamente rivolgendosi a me, mi propose di fare il viaggio di ritorno insieme, ed io sorpresi tutti accettando.

Salutati i ragazzi lo seguii in auto, nel frattempo l'ansia iniziava a farsi sentire insieme al cuore che martellava nel petto, provai a controllare il tutto ma era difficile, Ferit scaltro com'era aveva già capito tutto e quasi sotto voce disse

"Sole stai bene? (Iyi misin) non voglio
che tu faccia niente che non voglia"
"Sto bene e solo strano e nuovo
per me"

Dopo questo scambio di parole, abbassò i finestrini e accese la musica, l'aria fresca sul mio viso e la musica riiscirono a distrarmi e placare così la mia ansia e prepararmi ad affrontare la realtà.

"Ferit credo che il tuo invito abbia
uno scopo, che ne dici di iniziare"
"Hai ragione, scusami"

Non avevo intenzione di accusarlo, ma questo era passato, di conseguenza saldò le mani sul volante continuando a fissare la strada di fronte a se e poi iniziò...

"Nonostante avessi solo 14 anni ero a
conoscenza delle scapatelle frequenti
di mio padre, ma non avrei mai
immaginato di avere una sorella.
La mia stanza era di fronte al suo
ufficio, un giorno le sue urla mi incuriosirono al punto da avvicinarmi ed ascoltare mentre dice, è mia figlia, noi abbiamo fatto un patto le mie donazioni in cambio del vostro silenzio e soprattutto nessuna famiglia affidataria, lei è mia"

Gerad Butler : Il padre di Ferit e
Sole

"Sua? È assurdo solo pensarlo" "Lo so, chiesi delle spiegazioni ma continuava a negare, allora passai alle minacce, così riuscii a tirarglifuori la verità" "Scappatelle? nonostante avesse una  famiglia, ma che razza di uomo è?" "La mia non poteva ...

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"Sua? È assurdo solo pensarlo"
"Lo so, chiesi delle spiegazioni ma
continuava a negare, allora passai
alle minacce, così riuscii a tirargli
fuori la verità"
"Scappatelle? nonostante avesse una
famiglia, ma che razza di uomo è?"
"La mia non poteva considerarsi
famiglia, lui passava le giornate in
azienda, il tempo che rimaneva lo
passava a litigare con mia madre..
Lei ha passato la sua vita ad amare
l'uomo sbagliato, per fortuna l'amore
per me riuscii a colmare il resto poi
purtroppo un cancro ha deciso di
portarla via da me"
"Mi dispiace, forse sarò crudele ma
inizio a credere che non averlo
conosciuto sia stato un bene"
"Forse.. Mia madre è stata la mia
unica famiglia, mi amava in modo
incodizionato ed io non smetterò mai
di amarla"
"È bello il modo in cui parli di lei, ti
manca è vero?"
"Come l'aria"
"Io non riesco a spiegarmi come mia
madre avesse potuto accettare di
essere l'amante di un uomo così"
"Ci sono situazioni che non si possono
spiegare, succedono e basta, lei non
aveva nessuna colpa dal momento
che non sapeva che lui avesse già una
famiglia visto e considerato che
aveva omesso questo piccolo
particolare "

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