Tredicesimo Capitolo

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"È impossibile cambiare le cose,
possiamo solo decidere come
viverle"

Melek:

In quella stanza solo io e Ferit, in silenzio osservavo la disperazione con la quale continuava a colpire il muro, ed io li indecisa se stringerlo forte a me o andare via, ma non ebbi il tempo di decidere perché pensò bene di farlo lui per me e nel modo peggiore

"Mel va via, non ho bisogno di
nessuno"
"Fingere strafottenza non cambierà
le cose, tu hai bisogno di me che ti
piaccia oppure no"
"Non credi di peccare un tantino di
presunzione?"
"Forse, ma nella vita tutti prima o poi
abbiamo bisogno di qualcuno che ci
supporti e ci apra gli occhi.
Dannazione Ferit hai fatto un macello
a cosa è servito avvicinarla se volevi
continuare a tacere, avresti dovuto
lasciarla libera, almeno saresti stato
coerente con le tue scelte. "
"Se questo e il modo in cui stai vicino
alle persone e proprio un modo di
merda"
"Certo, preferisci quelle bambole a cui
sei abituato che asseriscono a
qualunque tu cosa dica, io non sono
così, io dirò sempre quello che penso
e tu hai sbagliato e ti assicuro che
piangerti addosso non cambierà le
cose, dovresti correre da lei e
parlarle"
"È evidinte che ti sia sfuggito un
particolare non indifferenza, ha detto
chiaramente che non vuole avere più
nulla a che fare con me"
"Puoi biasimarla? Per lei sarà stato
uno schok scoprire la verità in quel
modo e tu che fai rinunci? "
"Non ho detto questo"
"Ma è quello che sembra"

Non replicò verbalmente, perché furono i suoi occhi a farlo, poi afferrò il mio polso e mi obbligò a seguirlo

"Lasciami andare, dove stiamo
andando?"
"Dobbiamo cercare Sole"
"Perché dobbiamo?"
"Sbaglio o sei stata tu ad insistere
sullo starmi accanto"

Saliti in auto e ispezionato un paio di isolati di Sole nulla, in auto regnava il silenzio cosa che non solo mi infastidiva mi diceva anche di lasciare quella dannata auto, quando

"Mel, guarda è li, ma che sta facendo
Yigit?"
"Nulla, aspetta"

Come una furia scesa dall'auto per precipitarsi da loro ed io feci lo stesso sperando di evitare inutili disastri, ma la tempistica non fu delle migliori, dal momento che allontanò Sole da Yigit in modo quasi violento poi ad un soffio da Yigit a denti stretti disse

"Non avvicinarti mai più a lei"

Io mi assicurai che Sole stesse bene, mentre lui giocava a fare il fratello geloso, peccato che fosse un tantino in
ritardo.

"Ferit se pensi di farmi paura sbagli"
"Devi stare lontano da lei, sono stato
chiaro?"
"Chi credi di essere, non hai nessun
diritto su di lei"

Nessuno dei due voleva fare un passo indietro anzi continiavano a sfidarsi,
i loro occhi sembravano lave incandescenti pieni di odio reciprico.

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