Dodicesimo Capitolo

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" Questa è la verità sulla verità :
La verità fa male per questo
mentiamo.."

Entusiasta ma contenuta con il testo di Yigit in mano mi avviai verso la sala riunioni dove insieme a Kerem e Ferit e Melek avremmo dovuto discutere del testo, arrivare ad una decisione ed infine il passo successivo sarebbe stato quello di seguire il solito iter per la pubblicazione.
Arrivata davanti alla porta, sentii martellarmi nel petto una strana agitazione che non riuscivo a spiegarmi ma preferii ignorare ed entrare, anche se ancora distante da loro era evidente una strana tensione tra di loro, di sicuro l'argomento doveva essere molto importante.

Nonostante il rumore dei miei passi non riuscii ad attirare l'attenzione dei presenti e decisi di continuare ad avanzare, fino ad apprendere che il motivo della loro discussione ero io. Mel continuava ad inveire su Ferit, spronandolo a raccontare la verità,
e lui in modo sarcastico rispose

"Smettila, credi che non sappia cosa
sia giusto fare? Ma non è facile, come
posso andare da lei e dire: Sole, mio
padre era uno scopatore seriale, ma
per tua madre perse la testa e da
quella relazione segreta sei nata tu,
sei mia sorella.. Credi che capirà é
vero? "

Non riuscivo a credere alle mie orecchie, le gambe sembravano non reggere più il peso ed il respiro sembrava venir meno, volevo scappare via ma ormai avevo gli occhi di tutti su di me, confusa indietreggiavo mentre Ferit provava a fermarmi, trovata l'uscita iniziai a correre scontrandomi con chiunque provasse a intralciare il mio passaggio.

Ferit riuscì ad arrestare la mia fuga, ed io per evitare altre scenate, accettai di ascoltarlo, ed insieme al resto della ciurma e Osman li seguii, in una delle stanze non utilizzate, in quella stanza mi sentivo soffocare e l'unica cosa che volevo era andare via.

"Ferit, ti ascolto fa presto!"
"Sole, sono venuto a
conoscenza della tua esistenza
quando avevo 13 anni ma non fu
mio padre a dirmelo , lo scoprii
ascoltando una conversazione
telefonica tra lui e l'orfanotrofio,
ovviamente sul momento negò, poi
dopo continui litigi si arrese.
Amava tua madre e dal loro amore
sei nata tu, purtroppo dopo il parto
morì e lui decise di lasciarti in un
orfanotrofio "
"Amore? Strano modo di amare non
trovi? "
"Per quanto possa essere impossibile,
sono sicuro che sia l'unica donna che
abbia mai amato, dopo la sua morte
da vigliacco ti abbandonò li con una
clausola"
"Ma di che clausola parli?"
"Nessuno avrebbe potuto adottarti, in
cambio avrebbe finanziato
l'orfanotrofio e pensato alla tua
istruzione"
"Ma che razza di uomo abbandona
una figlia credendo di avere
qualche diritto su di lei, non ci sono
parole per definirlo, vorrei tanto che
provasse ciò che ho passato io.
Per anni ho visto famiglie
portare via le mie compagne e
nessuno che volesse me, credevo di
essere sbagliata, ho desiderato di
non essere mai nata e adesso vengo a
sapere che lui ha deciso per la vita"
"Hai ragione, ma non puoi far pesare
a me i suoi errori"
"Credi che tu sia in una posizione
diversa dalla sua? Mi hai ignorata per
una vita.. "
"Non è così, io conosco tutto del tuo
passato"
"Che belle persone che siete, mi
ignorate e allo stesso tempo spiate la
mia vita, sarebbe stato più corretto
una volta abbandonata cancellare
la mia esistenza? "

Ormai i toni si erano accesi e al solo pensiero che conoscessero il mio passato mi avviliva ancor di più

"Che delusione, come avete potuto
ignorarmi sapendo quello che avevo
passato, mi fate schifo"

Ferit aveva ormai perso il controllo e con un calcio colpí la sedia scaraventandola contro il muro urlandomi adosso

"Smettila, io non sono come lui, non
puoi giudicarmi senza conoscermi"

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